Cari compagni e compagne,
Il 13 settembre abbiamo ottenuto un primo importante risultato sul fronte della battaglia per la legalizzazione dell’eutanasia e dell’interruzione dei trattamenti sanitari, quando ritenuti sproporzionati e insopportabili dal paziente, depositando alla Camera dei Deputati la proposta di legge d’iniziativa popolare sull’eutanasia e il testamento biologico, sottoscritta da più di 50 mila cittadini e cittadine.
Ora però abbiamo da superare lo scoglio di certo non indifferente dello spingere vigorosamente il Parlamento italiano a discutere questa proposta di legge, anche se la nostra classe dirigente politica è sempre più incapace (tranne qualche eccezione) ad affrontare e cercare di risolvere le problematiche della nostra attuale società civile.
Mi preme trattare in questo mio breve intervento congressuale una questione estremamente importante, considerata ancora un tabù in Italia, mi sto riferendo al diritto alla vita sessuale e affettiva delle persone con disabilità le quali troppo spesso si trovano nella situazione di non avere la possibilità di avere delle relazioni sessuali e affettive e/o sono costrette, per quanto riguarda i rapporti di tipo sessuale, a rivolgersi al settore sommerso e non regolamentato (nel nostro paese e in altri) della prostituzione.
Purtroppo anche le stesse associazioni che si occupano di disabilità affrontano esclusivamente i problemi dei disabili, inerenti all’accesso al lavoro, all’accessibilità nei luoghi pubblici e nei mezzi di trasporto, all’assistenza domiciliare, ecc, aspetti che ovviamente sono essenziali per consentire un’adeguata qualità di vita alle persone disabili, tralasciando però quasi sempre la questione del diritto alla sessualità e all’affettività, esigenza che in certi casi i genitori dei ragazzi e delle ragazze con disabilità non considerano importante per i loro figli perché sono portati a vederli come eterni bambini.
Quindi a mio avviso noi dovremmo come Associazione Coscioni cercare di incardinare una campagna su tale delicato e importante fronte, che riguarda i diritti civili e la libertà sessuale delle persone disabili.