Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

24/12/24 ore

L’Efficienza Energetica è ancora Cenerentola



(da l’Astrolabio, newsletter degli Amici della Terra)

 

Dopo l’approvazione definitiva dei PNEC, è già in corso il recepimento delle recenti direttive UE fondamentali per definire in ogni stato membro il ruolo delle politiche di efficienza energetica per gli obiettivi 2030.

 

In Italia, la sensazione è che, invece di fare quel salto di qualità necessario a rispettare l’indirizzo UE per l”efficency first” del Clean energy package, l’efficienza energetica diventi una cenerentola e che si vogliano depotenziare, se non smantellare, gli strumenti più innovativi ed efficaci dell’esperienza italiana come il meccanismo dei certificati bianchi.

 

La prima scadenza è il recepimento delle ultime modifiche alla normativa UE sulla prestazione energetica degli edifici introdotte con la Direttiva UE/2018/844 del 18 giugno 2018, cosiddetta “EPBD III”, che è fissata per il 10 marzo di quest’anno. La delega al governo per il recepimento arrivò dopo più di un anno con la legge n. 117 del 4/10/2019. Senza nessun tipo di consultazione con i soggetti interessati da parte del Governo, a fine gennaio, il Consiglio dei Ministri ha licenziato lo schema di Decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2018/844 e lo ha inviato al Senato, per il parere di rito, il 31 gennaio. L’atto è stato assegnato alla decima Commissione che sta frettolosamente programmando una serie limitata consultazioni sotto la scadenza capestro del 10 marzo.

 

Con grande fretta e superficialità si sta liquidando l’atto normativo che disciplinerà gli interventi di efficienza energetica per gli obiettivi 2030 nel principale comparto di consumi di energia del paese, quello degli edifici del residenziale e del terziario che da soli costituiscono quasi il 45% dei consumi totali.

 

È proprio dai consumi di energia degli edifici che sono attese, insieme a quelle dei trasporti, le maggiori riduzioni di gas climalteranti non soggetti al meccanismo ETS, riduzioni che, in Italia, dovranno raggiungere l’obiettivo del 33% entro il 2030. Basti pensare che con il recepimento della 2018/844, verrà introdotta e disciplinata la Strategia nazionale di riqualificazione energetica degli edifici esistenti con orizzonte 2050, basata sulle sinergie tra miglioramento dell’efficienza energetica e penetrazione delle rinnovabili. Senza contare gli aspetti peculiari di un simile obiettivo nel nostro paese che deve parallelamente preoccuparsi del rischio sismico a cui sono soggetti gli edifici esistenti.

 

Questo modo di procedere del Governo preoccupa anche in previsione della prossima scadenza rilevante prevista dal Clean energy package, costituita dal recepimento della Direttiva 2018/2002 che ha introdotto modifiche alla normativa UE in materia di promozione dell’efficienza energetica (Direttiva 2012/27/UE) e riguarda, in particolare, gli obiettivi obbligatori di risparmio energetico e gli strumenti utilizzabili per conseguirli come, ad esempio, il meccanismo dei certificati bianchi che sono stati introdotti nella normativa UE prendendo spunto proprio dall’esperienza italiana, considerata un esempio.

 

In questo caso, la scadenza del recepimento è il 25 giugno di quest’anno, mancano appena quattro mesi. Fino ad oggi, non si ha notizia neanche informale degli orientamenti del Governo né della bozza del Dlgs di recepimento che dovrà essere inviato alle Camere per il parere previsto dal procedimento legislativo.

 

Nel merito, occorre considerare che il meccanismo dei TEE non ha ancora superato le criticità che da alcuni anni ne hanno inficiato la funzionalità. Questa incapacità di riconoscere e risolvere gli errori di gestione dello strumento di intervento che, nonostante tutto, continua ad essere quello meno costoso, sta portando alla liquidazione dell’esperienza italiana di maggior successo imitata a livello europeo.

 

È indispensabile che il Governo renda disponibili in tempi brevissimi i propri orientamenti sulle scelte per il recepimento degli articoli della direttiva 2018/44 (7, 7 bis e 7 ter) in materia di obiettivi obbligatori di risparmio energetico e quindi del futuro del meccanismo dei certificati bianchi, tenuto conto anche che, entro la fine dell’anno, dovranno anche essere definiti con decreto ministeriale gli obiettivi dal 2021 in poi per i soggetti obbligati.

 

Chiediamo che il Governo organizzi, in tempi brevissimi, una consultazione pubblica sulle proposte. La promozione dell’efficienza energetica richiede una governance partecipata per rendere protagonisti attivi i molti attori che sono indispensabili per conseguire gli obiettivi 2030.

 

Dopo tanta retorica sui cambiamenti climatici, sulla green economy e sulla trasparenza degli atti di governo, sarebbe inaccettabile se, nel momento di agire, si proseguisse sulla strada opaca delle decisioni preconfezionate e sottratte al dibattito, come se si trattasse di semplici adempimenti burocratici.

 

(da l’Astrolabio, newsletter degli Amici della Terra)

 

 


Aggiungi commento