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16/11/24 ore

Emergenza Carceri, ecco il piano Severino



“Abissi di degrado e disperazione, ma anche picchi di solidarietà ed efficienza”, il Ministro dell’interno, intervistata da 'Avvenire', dà conto di cosa ha visto nelle sue visite ai diversi istituti e traccia i prossimi passi del Governo  per risolvere il problema del sovraffollamento. Ovviamente, la parola amnistia è bandita.

 

Riportiamo i passi salienti dell’intervista di Vincenzo R. Spagnolo la cui versione integrale può essere letta su avvenire.it

 


 

Lei ha effettuato visite in diversi istituti. Cosa ha visto?


Abissi di degrado e disperazione, ma anche picchi di solidarietà ed efficienza, come a Marassi e San Vittore: celle strapiene, ma anche la lavorazione del pane nel primo e la cucitura di toghe per magistrati e avvocati nel secondo. Mi sono sentita rassicurata a Bollate e a Rieti, dove i detenuti hanno l’opportunità di lavorare e di imparare mestieri come la riparazione di elettrodomestici o di telefoni cellulari…

 

…Anche i sindacati della polizia penitenziaria lamentano carenza di organici e condizioni difficili di lavoro.

 

La spending review non tocca carceri e agenti, ma resta aperta la questione del turn over. Ho assunto un impegno coi sindacati: rivedere la pianta organica per evitare scoperture, distacchi immotivati e ingiustizie nella distribuzione degli incarichi.

 

Ci sarà mai un piano vero di edilizia carceraria?

 

Anche a fronte di minori stanziamenti, il piano di edilizia affidato al Commissario straordinario Angelo Sinesio va avanti. Prevede la realizzazione di 11.573 nuovi posti detentivi con 446,8 milioni di euro rispetto ai 9.150 posti iniziali per 675 milioni . Ci saranno dunque più posti, tra nuove carceri e nuovi padiglioni, con un risparmio di 228 milioni di euro. Con le risorse ordinarie, inoltre abbiamo già realizzato 3150 nuovi posti ed entro l’anno si prevede la consegna di altri 1.677.

 

A fine settembre dovrebbe essere calendarizzato in aula il ddl sulle misure alternative. Quali sono i suoi cardini?

 

C’è la messa alla prova e la reclusione domiciliare, come alternativa al carcere. Abbiamo rinunciato ad introdurre nel ddl la non punibilità per tenuità del fatto in quanto un analogo testo, di iniziativa parlamentare, era già in discussione alla Camera. Spero vengano approvati dal Parlamento entro fine legislatura…

 

Ancora un suicidio, stavolta a Udine...

 

Ogni volta provo impotenza e frustrazione. Il Dap ha contato 63 episodi nel 2010, altrettanti nel 2011, 36 nei primi otto mesi del 2012. È stata riattivata l’unità di monitoraggio e si sta provvedendo alla redistribuzione dei detenuti a livello regionale, per avvicinarli alle famiglie, sostegno essenziale: esistono iniziative valide, come il pic-nic della domenica con i familiari o i "giardini degli incontri", per attenuare il peso delle sbarre.

 

Nei penitenziari, resta il dramma della tossicodipendenza...

 

È allo studio del Dap, su proposta del Dipartimento delle politiche antidroga che fa capo al ministro Riccardi, la possibilità di far scontare, ai condannati a pene minime che abbiano problemi di tossicodipendenza, il residuo di pena in strutture di cura e di recupero, per agevolare il loro reinserimento nella vita sociale.

 

Nelle carceri ci sono purtroppo 60 mamme con 70 bambini di età inferiore a tre anni. Cosa si può fare?

 

La reclusione deve essere una extrema ratio, a maggior ragione quando si tratta di mamme e bambini, che non dovrebbero mai conoscere l’esistenza delle sbarre. Ci sono luoghi, come l’Istituto a custodia attenuata (Icam) di Milano, dove le agenti non indossano la divisa e si respira un’atmosfera di famiglia. Esempi che andrebbero moltiplicati...ERI


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