«Gli estremi non pagano. Anzi: costano caro…». Si conclude così l’odierno corsivo di Rosso Malpelo (alias Gianni Gennari) nella consueta rubrica “Lupus in pagina” che il giornalista cura per Avvenire. A chi si riferisce Gennari? Forse ai black bloc che devastano i cortei nonviolenti, ai neofascisti di Forza Nuova che indisturbati invadono Roma con i loro manifesti deliranti, ai neonazisti greci di Alba Dorata o a quelli del MIEP ungherese?
Nossignore, il graffiante opinionista del quotidiano dei vescovi sta lanciando un avvertimento al Partito democratico: guai ad allearsi con i Radicali, come fecero quando fu proposta la candidatura di Emma Bonino alle Regionali del Lazio. Il pretesto di questa nemmeno tanto velata minaccia è fornito da uno scambio di opinioni tra il sottoscritto («uno che ogni giorno scrive a (quasi) tutti i giornali e sempre ce l'ha con Chiesa, preti e cattolici, e stavolta elogia “le istanze radicali”») e lo psichiatra Luigi Cancrini, sull’Unità di martedì 11 dicembre.
Rispondendo, infatti, a una mia lettera su Radicali, laicità e i diritti civili - che il giornale ha ridotto evidentemente per motivi di spazio - Cancrini auspicava «una fase in cui a guidare il Paese saranno i progressisti guidati da Bersani all’interno di uno schieramento ampio di cui, questo è il mio augurio, i radicali sono e saranno parte integrante concreta e significativa». Apriti cielo!
L’arcangelo di Avvenire piomba su questo augurio di Cancrini (immediatamente fatto proprio anche da Velina Rossa alias Massimo D’Alema nello stesso giorno) perché di fatto rappresenterebbe un «augurio rovinoso», in quanto – afferma perentorio Gennari - «con la sola eccezione del 1974, l'alleanza coi radicali in politica ha sempre e solo portato a sconfitte» e perché, come si diceva all’inizio, prospetta un’alleanza che al centrosinistra di Bersani… «costerebbe cara».
Senza soffermarsi su analisi politiche che qui si lasciano a chi ne sa sicuramente di più su alleanze e strategie politiche, vorrà dire che, nel caso che il leader del Partito democratico finalmente si decidesse quanto meno a nominare i Radicali come… “parte integrante concreta e significativa” di un auspicabile governo di centrosinistra, egli dovrà prontamente confessarsi e farsi assolvere da Avvenire.
Mentre noialtri, radicali laici libertari, resteremo marchiati per sempre da un imperdonabile e indelebile peccato mortale e andremo sicuramente all’inferno. Basta crederci.