di Gerardo Mazziotti (prof. arch.)
Esimio dottor Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, Il Mattino del 7 giugno 2016 ha pubblicato la sua lettera “Bagnoli,le scelte fatte in sintonia e con rapidità”, con la quale si è degnato di rispondere alla mia lettera del giorno prima “contenente una quantità di inesattezze tali da indurre a un’eccezione perché di norma norma non usiamo replicare ad elaborazioni di fantasia“.
La scorrettezza del direttore del giornale ha impedito che venisse pubblicata la mia replica. Le dico subito che, a dispetto della sua lettera, nessun operaio lavora alla bonifica dei suoli né alla rimozione della colmata e che la Porta del Parco, la Clinica delle tartarughe e che il Parco dello Sport continuano a essere inutilizzati per mancanza di gestione. E stanno andando in rovina. E l’ex cementificio di Caltagirone, da demolire perché compreso nel Parco urbano, non è stato ancora acquisito.
Lei ha scritto “ Il governo, il commissario ed il soggetto attuatore stanno operando in piena sintonia e con estrema rapidità. Il 6 aprile ( non il 7, come dice Mazziotti – e le sembra una inesattezza da rilevare ?) la cabina di regia ha, infatti, tra l’altro condiviso, all’unanimità dei presenti, il piano di bonifica e di rigenerazione urbana presentato da Invitalia. Ci abbiamo messo 4 mesi per elaborarlo (…) Nel piano è prevista la rimozione totale della colmata : non sappiamo in quale linguaggio esprimere un concetto così adamantino. Del resto è previsto da una norma di legge in vigore. Sinora non applicata”.
Ha dimenticato che l’impegno di rimuovere la colmata lo aveva preso il 19 aprile 2013 il sindaco deMasgistris mettendo a disposizione 50 milioni di euro. Ma poi pensò che questo compito spettava all’Iritecna e nel mese di dicembre glielo ordinò.
E ha dimenticato che il presidente del Consiglio Renzi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri di venerdì 13 novembre 2015 aveva annunciato“Lo stanziamento di 50 mln di euro per Bagnoli ha l’obiettivo di bonificare l’area da qui ai prossimi 24 mesi.. Dopo 21 anni di indolenze e di ritardi l’operazione Bagnoli è finalmente pronta alla sua attuazione con il Commissario Nastas ″.
Lei non sa che il commissario Nastasi, appena quattro mesi prima, esattamente il 5 febbraio, aveva detto al prof. Giulio Pane e a me, da lui ricevuti in Prefettura per discutere le nostre proposte per Bagnoli, che, prima di decidere la rimozione della colmata, avrebbe consultato tecnici di sua fiducia per avere la garanzia che questa rimozione non sarebbe stata la causa di disastri ambientali di dimensioni catastrofiche. Non vorrei essere chiamato dalla magistratura contabile e da quella penale a render conto del mio operato” ( gli aveva messa questa pulce nell’orecchio la signora Maria Grazia Francescato che, come vice presidente della BagnoliFutura a 16mila euro al mese, aveva firmato l’Accordo di Programma del 15 luglio 2013 sulla rimozione della colmata, quando si dice la coerenza… ).
Avevo scritto nella lettera non pubblicata che la decisione di rimuovere la colmata ci procura una legittima soddisfazione perché corona una battaglia di vent’anni non solamente mia ( sulla vicenda ho scritto 565 articoli scritti dal 1991 ad oggi, raccolti e sistematizzati in tre libri) ma anche dell’ associazione “ Salviamo Bagnoli”, del Comitato giuridico di difesa ecologia, dell’ Assise di palazzo Marigliano, di Italia Nostra, dell’ Assise di Bagnoli, della Fondazione Iannello, di NapoliPuntoaCapo contro un blocco sociale di imprenditori, architetti, amministratori comunali e regionali, intellettuali, giornalisti, direttori ministeriali e ministri a favore della sua conservazione e del suo utilizzo per una varietà di funzioni. La tecnologia disponibile è in grado di eliminare tutti i veleni in essa contenuti e di rendere edificabile un’area di ben 27 ettari. Due volte la Villa comunale di Napoli.
Evidentemente qualcuno degno di fiducia deve aver garantito al presidente Renzi, al dr. Nastasi e a lei che la rimozione della colmata non provoca alcun disastro ambientale, men che meno di proporzioni catastrofiche.
Però sembra esservi sfuggito che la rimozione della colmata ha senso solo se effettuata contemporaneamente alla bonifica dei fondali marini. Perché le due operazioni sono strettamente correlate. Tant’è che il Ministero delle Infrastrutture espletò la gara del 2 dicembre 2009 e la successiva del 2014 per la bonifica dei fondali marini antistanti il litorale di Coroglio ma le annullò quando gli facemmo rilevare che era demenziale curare gli effetti senza eliminare la causa.
A distanza di un anno e mezzo dalla sua lettera del 7 giugno 2016 lo stallo di Bagnoli continua. A dispetto della “rapidità “ con cui opera la Cabina di Regìa..
Potrei ricordarle che la grandiosa Mostra Triennale delle Terre Italiane d’Oltremare è stata realizzata nel ’40 in soli 20 mesi e che nel ’52 l’abbiamo ricostruita in 16 mesi. E che agli egiziani è bastato un anno per raddoppiare il Canale di Suez.
Abbiamo molti dubbi che questo stallo possa risolverlo il Grande Accordo Governo-Regione-Comune del 15 luglio scorso firmato anche da deMagistris, sindaco di una città non più “derenzizzata” e con una sorprendente stretta di mano tra lui e Nastasi in omaggio alla canzone “ scurdammece ‘o passato simme ‘e napule paisà”.
Gradisca i miei saluti. E anche gli auguri di un felice Natale.