Lunedì 12 agosto, nella Corte Comunale di Sabaudia (Latina) è stato presentato il libro di Manuel De Sica “Di figlio in padre”, edito dalla Bompiani. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione ArteOLtre, presieduta da Francesca d’Oriano, nell’ambito della rassegna “Conversazioni nella corte” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sabaudia.
Manuel, figlio del famoso Vittorio De Sica, è un bravo compositore di musica sinfonica e da camera, più noto al grande pubblico per le colonne sonore di tanti film, come “Il Giardino dei Finzi Contini” che gli valse una nomination all’Osca nel 1971. È inoltre presidente dell’associazione “Amici di Vittorio De Sica” per il restauro delle opere paterne, curatore di pubblicazioni su ciascun film restaurato e fondatore dell’associazione “Musica Ritrovata” per il recupero di opere sconosciute.
Intervistato da Emilia Costantini, giornalista del Corriere della Sera, l’autore ha reso omaggio alla figura del padre sottolineandone non solo l’ineguagliabile statura artistica di regista-attore, ma svelando anche la dolente umanità di uomo e padre con i suoi pregi e difetti: la difficoltà nel doversi destreggiare tra due famiglie (quella con Giuditta Rissone e la figlia Emi, l’altra Con Maria Mercader e i figli Manuel e Christian), la generosità nel mantenere parenti poveri, il vizio del gioco che lo costringeva a lavorare continuamente per pagare i debiti e così via.
Mescolando ricordi di vita familiare con quelli della vita sul set, come il rapporto con noti attori, autori e produttori, in tono crudo e sarcastico Manuel fornisce un ritratto inedito e talvolta sconcertante non solo del padre, ma di tanti personaggi dello star system dell’epoca.
Dal suo racconto “dietro le quinte”, infatti, emergono non solo gli aspetti di un Vittorio De Sica “segreto” ma anche i lati oscuri di tanti famosi attori e attrici, smitizzati con battute umoristiche dissacranti che li fanno scendere dall’Olimpo degli Dei del cinema, allora adorati ed osannati a livello mondiale, nel libro ridotti ad esseri umani con tanti difetti.
Senz’altro un personaggio particolare questo figlio del grande Vittorio De Sica, molto diverso sia dal padre che dal fratello Christian che con i suoi cine-panettoni si è guadagnato una più vasta popolarità. Manuel, in effetti, sembra preferire i toni un po’ anglosassoni del cosiddetto “understatement” per raccontare se stesso e gli altri.
Forse, come egli asserisce, in fondo non ha ancora superato la tristezza provata da bambino in quell’ora in cui il sole tramonta e cala la sera, “l’ora blu” segnata dai litigi tra il padre e la madre, Maria Mercader, che cercava di impedirgli di ritornare all’altra casa dove lo aspettavano la moglie Giuditta e la figlia Emi.
Giovanna D’Arbitrio