Dopo la espulsione di quattro deputati del parlamentino di Hong Kong e l’annuncio delle dimissione di tutti i parlamentari dell’opposizione democratica per essere stati accusati aver messo in pericolo la sicurezza nazionale della Cina, la vicenda dell’ex colonia britannica, oggetto di un sostanziale silenzio della informazione nazionale, merita una attenzione a cui il contesto informativo italiano e europeo ha mancato di riflettere.
In una nota, l'Ufficio per gli affari di Hong Kong e Macao, che fa capo al governo centrale, ha definito la mossa "un atteggiamento di ostinata resistenza”, una "farsa" e una "sfida aperta" alla autorità sua e della Basic Law.
La mancanza di democrazia a Hong Kong, nonostante il patto per un cinquantennio di autonomia tra Cina e Gran Bretagna, indica una prospettiva del governo di Pechino che mira a un disegno egemonico nell’area e quindi descrivono segnali cinesi sempre più forti di una stretta …. Altro che un paese due sistemi… Insomma una vera e propria fine di Hong Kong e una prospettiva di aggressione anche di Taiwan e poi…
Chi crede che con l’arrivo di Biden alla Casa Bianca vi sarà un cambio di rotta e che la politica americana possa mutare si sbaglia. Pechino seguirà i piani tecnologici e commerciali di penetrazione e il problema del dialogo sul clima viene utilizzato solo come un cosmetico di facciata.
Il potenziamento dell’esercito e della marina cinese hanno altri obiettivi…. Un possibile conflitto intorno a Taiwan… confermato proprio dal piano quinquennale del partito comunista cinese nello scorso ottobre, che è parte di una conflittualità strategica su cui bisogna scegliere.
Ovviamente questo non significa interrompere iniziative commerciali con la Cina, ma operare per non subire solo una sua egemonia. Inoltre non mancano analisti cinesi che guardano con perplessità alla strategia della presidenza di Xi, che avendo abbandonato una condotta prudente che fu propria di Deng, si rivela come una chiara insicurezza degli attuali leader cinesi, che rischiano di trovarsi, di fronte alla comunque evidente presa di consapevolezza che la Cina è un paese ancora in via di sviluppo, di fronte a errori di valutazioni della attuale leadership cinese.
C’è chi pensa che lo spirito aggressivo del “guerriero-lupo” (in contrasto con la tradizionale cultura cinese), finirà nel tempo per mettere in difficoltà Pechino e prefigura una sua immagine di potenza aggressiva che finirà per aumentare la forza di resistenza dei paesi confinanti e con il cercare da parte di costoro coalizioni con altre potenze minacciate. Questa nonostante la subalternità di molti paesi occidentali e la chiara consegna strategica di ottuse politiche offerte dagli attuali cosiddetti vertici della Farnesina e dalla loro evidente impreparazione associata a una misera, opportunistica intenzione anti-occidentale…
Di tutto questo discute il direttore di Agenzia Radicale Giuseppe Rippa con Antonio Marulo nella rubrica Maledetta Politica.
- Maledetta Politica. Hong Kong, nel mare agitato della Cina (Agenzia Radicale Video)