Oggi in Giappone sono state impaccati due condannati a morte, che hanno di fatto battezzato le attività in materia del nuovo ministro della Giustizia, Makoto Taki.
I giustiziati sono, secondo i media locali, Junya Hattori, 40 anni, condannato per lo stupro e l'omicidio nel 2002 di una studentessa di 19 anni il cui corpo è stato bruciato in un cantiere, e di Kyozo Matsumura, 31 anni, ritento colpevole dell'uccisione a gennaio 2007 di due familiari nelle prefetture di Kyoto e di Kanagawa.
Salgono così a cinque le esecuzioni capitali sotto il governo del premier Yoshihiko Noda, presidente del partito Democratico (DpJ). A marzo scorso, con il decreto firmato dall'allora Guardasigilli Toshio Ogawa, ne furono impiccati tre, interrompendo una moratoria di fatto di 20 mesi.