Stefano Cucchi “morì di fame e di sete, anche se c'erano una serie di patologie che lo hanno portato alla morte insieme alla mancanza di cibo”. Per questo motivo, hanno dichiarato al termine della requisitoria nel processo per la morte del geometra romano i pm Vincenzo Barba e Francesca Loy, i giudici della III Corte d'Assise dovrebbero condannare tutti gli imputati a pene comprese tra i due e i sei anni e otto mesi di reclusione.
Le lesioni conseguenti al pestaggio da parte dela polizia penitenziaria, spiegano ancora i rappresentati dell'accusa, “non sono neanche una concausa della sua morta, ma hanno valenza occasionale: Cucchi è morto perchè non è stato alimentato, non è stato curato, rifiutava di cibarsi e nessuno dei medici si è preoccupato di farlo nutrire”.
Un comportamento, quello dei medici e degli infermieri dell’ospedale, “non colposo, ma un chiaro sintomo dell’indifferenza che hanno avuto nei confronti di quel paziente”. La sentenza del processo è ora attesa per il 22 maggio.