In Irlanda l’esecutivo apre timidamente alla pratica dell’aborto. Dopo la vicenda di Savita, donna di origine indiana morta per setticemia poiché i medici avevano rifiutato di farla abortire “perché l’Irlanda è un paese cattolico”, il governo sta riconsiderando l’illegalità di tale pratica.
Così il Ministro della salute James Reilly, quello dell’infanzia Francis Fitzgerald, e quello dell’educazione Rauairi Quinn hanno incontrato quattro vescovi guidati dal cardinale Sean Brady per considerare il problema da un altro punto di vista.
L’esito della riunione è stato definito “sconcertante” dalla Chiesa, forse perché il governo sembra intenzionato ad andare avanti per approvare una nuova legge che garantirebbe il diritto di aborto qualora la vita della madre fosse in pericolo di vita o per malattie genetiche del feto. (L.R.)