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23/12/24 ore

A Napoli “Blu e Fuochi” durante la notte bianca


  • Marcello Mottola

Appuntamento a Napoli nell’accogliente e centralissimo spazio, diretto con passione da Lia Polcari, di “Evaluna”, Piazza Bellini, sabato 15 dicembre 2012, alle ore 18.30, sarà inaugurata, nell’ambito degli eventi de “La Notte Bianca” a Napoli, la mostra, curata dal critico d’arte Maurizio Vitiello, intitolata “Blu e Fuochi”, con opere recenti dell’artista Angelo Baccanico.

 

 

Vengono proposte recenti pitture di un’espressività in cui si rincorrono motivi certi di un’inquietudine contemporanea. Sino a sabato 5 gennaio 2013; orario 19-24.

 

Angelo Baccanico è nato a Boscoreale (Napoli) il 16 settembre 1940, vive e opera a Napoli al Centro Direzionale. Ha seguito gli studi a Napoli e ha insegnato materie artistiche. Ha partecipato a rassegne e a collettive, sino a “Mattinarte, centocinquanta loghi d’artista per Il Mattino” al PAN, dal 1° al 30 dicembre 2012, mostra accompagnata da un testo critico di Achille Bonito Oliva. Ha realizzato varie personali in tutt’Italia e all’estero. Alcune delle sue opere sono in collezioni private italiane ed estere.

 

Nella sua pittura si rincorrono ombre in fuga, quasi smaterializzazioni di silhouettes, accennate con tagli rapidi di occhi e di sguardi in un paesaggio, per metà mitico e per metà gioiosamente epico, su cui vola una mano divina a difendere il terreno, il territorio, il bene comune e una sorgente di fuoco attende lontano il suo momento per poter far sentire la sua voce confusa tra vomitanti ruggiti e bagliori accecanti, se mai dovesse un giorno risvegliarsi il vulcano; il Vesuvio, che si staglia tra griglie blu, per il momento, raccoglie il respiro di febbricitanti ritmi e di tacite frenesie.

 

Angelo Baccanico imposta la redazione delle sue opere con variegati impasti cromatici, talvolta accesi. Il “focus” dell’azione pittorica di Angelo Baccanico cerca di estroflettere immagini forti; è emblematico il dipinto “Vesuvio in gabbia” in cui viene esaltata la rete blu sulla montagna blu, da cui fuoriescono frammentate cromie rosse.

 

L’artista assegna il suo stile a una personalissima scala di colori e il suo itinerario pittorico, sostanziato da suggestioni e visioni simboliste, nelle quali si percepiscono accadimenti possibili o prossimi futuri tracciati da figure semioniriche, da ombre danzanti e da presenze variegate, raccoglie e assembla, seguendo palpitanti e calde visioni, un esercizio cadenzato di tocchi e di determinazioni di sostegno.

 

La pittura di Angelo Baccanico snoda sequenze e inquadrature di un universo raccolto da risposte di uno specchio intimo, che guarda anche al mondo, alla nostra terra toccata dalla mani dell’uomo, al nostro territorio sfregiato, al nostro orizzonte futuro. Le fratte stesure, premiate da rossi infuocati, da blu notte o da blu di prussia, aprono nuove frontiere di un percorso sensibile, che intende curare l’assoluto divenire con coniugazioni cromatiche certe e rifilare campi leggendari dell’origine per meglio intendere i profili del futuro, ma non solo.


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