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22/12/24 ore

A Capua esplode “L’Energia del Segno”


  • Marcello Mottola

Appuntamento sabato 23 giugno 2012 alle ore 19 A Capua (CE), presso il MAC -il Museo Civico di Arte Contemporanea- con il vernissage della mostra collettiva "L'Energia del Segno", promossa e curata da Gianpaolo Coronas e Viviana Passaretti, coordinati dalla direzione artistica di Luigi Brandi, con la collaborazione del critico d'arte Luigi Fusco.

La mostra, che proseguirà fino al 5 luglio 2012, vedrà esposte le opere di undici artisti provenienti da tutta Italia, dalla vicina Caserta alla lontana Trieste, e un ospite internazionale d’eccezione, il pittore espressionista Raoul Alameda Velásquez, formatosi presso l’Accademia di Arte di Bogotà in Colombia.

Nostrani sono invece: Valeria Agosti, che nonostante la giovane età, ha preso parte già ad importanti collettive; Sergio Altieri, musicista e artista noto per la duttilità sia nel campo del disegno a carboncino che nell’utilizzo della tecnica della pittura ad olio; Marco del Re, artista triestino impegnato nella ricerca del figurativo e dell’astratto contemporaneo, la cui pittura si snoda in grandi opere; Antonella Della Volpe che si orienta verso lo studio del restauro e la sperimentazione di nuove tecniche, non disdegnando il genere figurativo; Cesare Fontana, artista che si esprime attraverso i toni cromatici vivaci; Elena Palladino la cui ricerca pittorica predilige lo studio dei materiali e delle tecniche con l’intento di tradurre in forme plastiche le emozioni; Monica Pennazzi artista che lavora nell’ambito della moda; il napoletano Vincenzo Pennino i cui quadri-scultura non sono altro che delle opere, concepite come pittura tridimensionale, capaci di giocare con la luce che si riflette sulla superfice; Paola Monastra, formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, il cui lavoro è caratterizzato da un astrattismo venato; Paola Rossi, pittrice e decoratrice, si orienta verso una propria ricerca visiva capace di dar vita a nuove soluzioni formali e ad immagini decisamente originali dal punto di vista simbolico; Giuseppe Staro che trae spunto dalle trasformazioni che avvengono nella nostra società, proiettando sulla tela la personale visione della realtà che ci circonda.

“In merito – spiega Luigi Fusco curatore dei testi critici della mostra – è possibile asserire il successo di una qualsiasi tendenza stilistica, in cui a prevalere sono le mutazioni continue della linea così come del solido geometrico, da cui emergono poi le infinite variabili espressive ed emozionali. Attraverso queste ultime si può esaltare qualsivoglia ambiguità morfologica che si rivela anche grazie all’apporto di un eventuale ed originale contributo figurativo”.

Ma l’apporto figurativo non è tutto, infatti nella mostra, allestita nella splendida cornice del chiostro del Museo, si snoderà un percorso di otto poesie Haiku scritte da Marianna Vitiello. L’haiku è una forma poetica giapponese di matrice Zen nata nel XVII secolo. Un haiku si costruisce su sole 17 sillabe, articolate in tre versi simmetrici, secondo la struttura 5-7-5.

“Per me -spiega Marianna Vitiello- l’haiku è un vetro dal quale scorgiamo ciò che nitidamente accade, la poesia più in generale è un vetro appannato sul quale le nostre dita disegnano la realtà che vorremmo osservare. Infondo la scrittura altro non è che un segno che, attraverso sillabe e parole, simbolizza e esprime un contenuto”.

Visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30, la mostra permetterà ai visitatori di immergersi nella volontà artistica di ogni artista i cui “segni”, pittorici e non solo, sono alla base dei linguaggi contemporanei, sia in ambito nazionale che internazionale.


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