di Lorenzo Kihlgren Grandi (da affarinternazionali.it)
I paesi del Golfo stanno vivendo una nuova, potente ondata di attivismo veicolato dai social media. Un fenomeno per molti aspetti derivante dalle dinamiche della Primavera araba, che rappresenta una spina nel fianco per i sostenitori dello status quo sociale e politico nella regione.
Nuova generazione
All'interno del mondo arabo, i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo occupano le prime posizioni per numero di utenti Facebook e di iscrizioni a Twitter. Per quanto riguarda il comportamento online, è utile distinguere tra utenti “vecchi” e “nuovi”. Si tratta di categorie che prescindono dall'età anagrafica, in quanto entrambe appartengono in primo luogo al bacino giovanile (15-30 anni, attualmente il 70% degli utenti Facebook nel mondo arabo).
Per “vecchi” si intendono infatti gli utenti attivi da più di un anno, meno fiduciosi nelle potenzialità della rete e più attenti a non incorrere nella reazione delle autorità: un atteggiamento prudente che può spingersi fino alla decisione di chiudere i propri profili e blog. Un fenomeno tuttavia più che compensato dalle iscrizioni: l'attivismo sociale e politico continua a rappresentare l’attitudine principale tra gli internauti, grazie soprattutto alle "nuove generazioni" desiderose di sfruttare anche le potenzialità politiche della rete...
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