Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

16/11/24 ore

Primarie americane, come funzionano



(da ilpost.it)

 

In questi giorni in cui in Italia si parla parecchio di primarie e regole delle primarie, molti citano come esempio le primarie negli Stati Uniti. Su come funzionino le cose là, però, circolano spesso imprecisioni e una certa dose di vaghezza. La prima cosa da sapere a proposito delle primarie americane, infatti, è che ogni stato si fa le sue regole per le sue primarie: quindi ci sono molti modelli diversi, nessuno “ufficiale”, e fare un quadro semplice è impossibile.

 

Le primarie si svolgono anche in date diverse nei 50 stati, in un processo che dura circa sei mesi. Ci sono però alcune regole comuni e alcuni orientamenti generali che ritornano. Innanzitutto vanno dette alcune cose. Le primarie americane sono regolate da leggi statali e non sono quindi lasciate alla discrezione dei singoli statuti dei partiti, come in Italia: questo vuol dire, per esempio, che i loro risultati sono vincolanti per legge.

 

Il sistema si è affermato lentamente nel corso del Novecento e oggi è utilizzato per un grande numero di cariche, da quelle delle contee alla scelta del candidato presidenziale: per semplicità, ci limiteremo a quest’ultimo caso. Oltre alle elezioni primarie, c’è un altro sistema di selezione dei candidati presidenziali che non passa attraverso una votazione in un seggio, il caucus.

 

Un altro passaggio che bisogna aver chiaro, infatti, è che le primarie presidenziali americane sono elezioni indirette: formalmente si scelgono i delegati alla convention, anche se questi sono spesso obbligati dalla legge a votare per il candidato che ha vinto nelle primarie del loro stato. Il presidente uscente è di solito il candidato “naturale” del suo partito e le sue primarie sono quindi una formalità (infatti quest’anno, per Obama, lo sono state).

 

Questo è il meccanismo, per così dire, “dall’alto”, ovvero dal punto di vista del presidente. Ma gli elettori? Sono necessarie registrazioni? Chi è iscritto alle liste elettorali come repubblicano può votare alle primarie democratiche? Per spiegare questo punto bisogna fare un’importante premessa, che riguarda il sistema elettorale americano, molto diverso da quelli europei...

 

prosegui la lettura su ilpost.it


Aggiungi commento