di Mattia Feltri
(dal profilo Facebook)
Ieri pomeriggio è cominciata a girare la notizia che Pier Ferdinando Casini (appena eletto alla presidenza della commissione Banche) si fosse così espresso, mesi fa, sulla commissione stessa: "Un impasto di demagogia e pressappochismo che, al di là delle migliori intenzioni, non produrrà nulla di buono per le istituzioni".
Questa frase è stata riportata ieri dai tg e stamattina dai migliori giornali, a dimostrazione della peggiore indole di Casini. Eppure, la frase di Casini voleva dire esattamente il contrario. Come è possibile? Attenzione, perché è esattamente la logica perversa delle intercettazioni pubblicate sui giornali. Bastava andare sul sito di Casini, dove quella frase era stata pubblicata, e leggerla per intero.
Eccola: "In realtà le Commissioni d’inchiesta vanno maneggiate con grande cura istituzionale, evitando che assumano il ruolo di cassa di risonanza di polemiche tra i partiti. Strumentalizzare problemi di questa serietà, addirittura in presenza di indagini giudiziarie, che devono essere salvaguardate, significa agire da puri irresponsabili e prepararsi ad una estenuante campagna elettorale, questa volta condotta sulle spalle dei risparmi e degli italiani. Un impasto di demagogia e pressapochismo che, al di là delle migliori intenzioni, non produrrà nulla di buono per le istituzioni".
E cioè il concetto era: bisogna evitare che la commissioni diventino un impasto di demagogia eccetera. Ed è stata trasformata in la commissione sarà un impasto di demagogia eccetera. Capolavoro, no?
Ps. Dopodiché, questa commissione sarà effettivamente un impasto di demagogia eccetera e Casini ne sarà il degno presidente.
(dal profilo Facebook di Matti Feltri)