“Un pupo agitato da pupari”, Giuliano Ferrara maramaldeggia sulle colonne del suo giornale e spara a zero su Antonio Di Pietro e il suo destino di serie B “di poliziotto,di laureato che non si vede, di magistrato coccolato da grandi mascalzoni, incline a note cadute di stile, e poi versato in una politica partitante e grottesca, tenuta in piedi da un giornalismo e una politica grotteschi”. Lo fa fornendo la sua interpretazioni di fatti raccontati da Maurizio Molinari che sembrano confermare le voci da sempre esistite di un legame stretto fra la Cia e il pool di Mani Pulite.
“Quando lavoravo per l’Agenzia d’informazione del governo americano chiamata Cia – scrive l’Elefantino - faticavo a spiegare, era il 1985, che il Bettino Craxi amico degli arabi, spregiudicato e solitario leader inviso a democristiani e comunisti che doveva contrastare una grande coalizione assai ben finanziata con acconce contromisure, era anche il pilastro italiano di una politica occidentale nella Guerra fredda….
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