Un articolo pubblicato da Al Arabiya, sito di informazione di proprietà saudita ma basato a Dubai (Emirati Arabi Uniti), ha raccontato la storia – molto breve – di Ehna, una rivista online egiziana dedicata alla comunità omosessuale.
Ehna significa “noi” in arabo. I suoi fondatori sono anonimi e la sua sede è sconosciuta. L’obiettivo della rivista, scrive Al Arabiya, era quello di «diventare la voce della comunità lesbica, gay, bisessuale e transessuale (LGBT) in Egitto».
La sua attività però, sia sul proprio sito che sui profili nei social network, si interruppero bruscamente il 27 maggio scorso, a poche settimane dall’uscita del primo e unico numero della rivista. In quel giorno, sul proprio account Facebook (ancora visibile), Ehna scrisse un messaggio breve e non circostanziato: «Siamo stati costretti a chiudere la rivista online per motivi di sicurezza. Ci scusiamo per il disagio e vi ringraziamo per la vostra pazienza».
La vita della comunità omosessuale in Egitto, come in tutto il Medio Oriente, è molto complicata. In Egitto le difficoltà per la comunità LGBT sono numerose e dipendono soprattutto dalla mancanza di sicurezza personale e di accettazione sociale.
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