“Il tormentone elettorale di questi giorni? E’ l’ennesima convulsione della partitocrazia che, soppiantata dall’incidente benigno del governo Monti, prova a salvare se stessa”: per Emma Bonino, vicepresidente del Senato e leader radicale, il dibattito sulla nuova legge elettorale e il rinnovato annuncio di urne anticipate, nascono e muoiono all’interno dei partiti.
Il dibattito sulla legge elettorale sembra girare tutto intorno a un ritocco del Porcellum con l’introduzione delle preferenze.
In Italia non esiste una democrazia, bensì una partitocrazia. Che è un regime. In questi mesi in cui si è delegato Monti affinché governasse il Paese, i partiti non sono riusciti neppure a rinnovarsi. La riforma sui rimborsi elettorali non ha cambiato alcunché, l’articolo 49 della Costituzione è rimasto inattuato, e anche in occasione delle nomine abbiamo assistito a uno spettacolo già visto, con l’aggravante della beffa dei curricula. E oggi i partiti si pongono il problema della propria sopravvivenza. Si spiega così il cicaleccio sulla riforma elettorale che in realtà si annuncia come una controriforma e un ritorno al proporzionale. A quelli che sostengono che le preferenze sono garanzia di democrazia, vorrei ricordare che negli anni Ottanta erano garanzia di voto di scambio. Anche perché con il proporzionale si può avere la certezza di eleggere un deputato ma non di fare un Governo, visto che le alleanze si fanno in una fase successiva. Di fatto, così, si affida a Casini il ruolo di ago della bilancia. Un altro evergreen che mi appassiona poco.
Si parla anche di un voto in autunno. Che senso ha?
Non lo so. Bersani ieri diceva cose poco chiare, ora Alfano sostiene che si voterà nel 2013. Anche questo dibattito lo archivierei alla voce evergreen.
Ma a chi fa gioco?
Dopo aver attaccato in ogni modo il Porcellum, i partiti ora devono cambiarlo. Ma la discussione è tra oligarchi, avviene nelle segrete stanze, senza coinvolgere l’opinione pubblica. Il Pd, per esempio dopo mal di pancia vari, è tornato a sostenere il sistema del collegio a doppio turno. Ma ci sono forti tensioni sull’alleanza con l’Udc che, a sua volta, preme per una riforma di tipo proporzionale...
prosegui la lettura su ilfattoquotidiano.it