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16/11/24 ore

Quirinale debole: i rischi negli ultimi mesi di Napolitano



Il notista politico Stefano Folli analizza, sulle pagine del Sole24Ore, i rischi di un indebolimento della figura del Capo dello Stato nella sua prerogativa di rappresentare un "punto di equilibrio del sistema".


 

Il punto di Stefano Folli

 

A questo punto la domanda è soprattutto una: può l'Italia, l'Italia delle istituzioni e della politica, accettare che il capo dello Stato sia indebolito nelle sue prerogative e via via svuotato, non tanto dei suoi poteri, quanto della sua capacità di rappresentare il punto di equilibrio del sistema?

 

Mancano dieci mesi alla fine del mandato del presidente della Repubblica e la questione si delinea nella sua gravità. Come è evidente a tutti, il ruolo del Quirinale è cresciuto negli anni, ma in particolare è diventato essenziale nella seconda parte del mandato di Napolitano. Un ruolo decisivo in politica interna e anche in politica estera. Può non piacere, ma è così: man mano che il sistema dei partiti si avvita nella sua crisi senza uscita, si afferma il baricentro del Quirinale.

 

Di fatto la presidenza della Repubblica è oggi il luogo intorno a cui ruotano gli assetti del paese. Lo si è visto con l'uscita di scena di Berlusconi, lo scorso novembre, e l'avvento di Monti. Ma la forza del Quirinale è anche la sua debolezza. Nel senso che Napolitano si è esposto molto come timoniere della nave Italia. Ed esponendosi ha prestato il fianco alla controffensiva di chi ha individuato quale gamba del tavolo tagliare.

 

Rendere più fragile la presidenza, intaccare l'immagine del capo dello Stato presso l'opinione pubblica, metterlo sulla difensiva. Il gioco è fin troppo scoperto. Si può persino immaginare che, se non ci fossero state le telefonate con Nicola Mancino, si sarebbe trovato un altro pretesto...

 

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