di Maurizio Crippa
(da Il Foglio del 1 maggio 2013)
Vogliamo vedere, vogliamo spiare, vogliamo divertirci. Vogliamo partecipare anche noi alla festa della democrazia guardona. Ma siccome siamo un po’ porci e antropologicamente inferiori, e ci vergogniamo di essere arrivati tardi all’orgia del vedere, ci affidiamo prudenti anche noi alla scusa infingarda, come i vecchietti che ai giardini nascondono i giornaletti porno dentro al fascicolo di MicroMega: è la difesa della democrazia che ce lo chiede, bellezza.
Li-ber-tà. Girano sul Web, girano in tutte le redazioni, le mail dei grillini rubate dagli hacker del Pd (credibili come i nazisti dell’Illinois, ma viva la democrazia). Perché non le vediamo? Perché non le leggiamo? Perché non possiamo sbavare anche noi sul corpo esausto della democrazia? Abbiamo visto le girl incipriarsi nel cesso del Cav., abbiamo spiato le Olgettine raccontarsela tutta, sulle notti e le mattine.
E adesso, introiettando golosi quella insana forma di pruderie che si chiama difesa della libertà d’informazione vogliamo vederla, anzi esigiamo che la vedano tutti, la grillina che si sgrilletta. Ne va della trasparenza. La deputata Giulia Sarti da Rimini, si chiama la poveretta: perché democrazia è sputtanare il peccatore prima ancora di aver visto il peccato (reato?). E anche le altre foto vogliamo, e i filmati, perché sappiamo che ci sono.
Lo sanno anche i neotartuffi delle redazioni, quelle che un tempo erano “senza bavaglio”, e adesso se la fanno sotto di fronte a una mail che parla dei cazzi dei Cinque stelle. Viva gli hacker del Pd. E per la libido che ci infondono la critica politica e la difesa del corpo delle donne, vogliamo pure ridere di Giorgia Manuguerra, la grillina candidata al comune di Imperia che partecipò alle “Cupidinarie” con palpeggio di Rossano Rubicondi, un vero cazzone presidenziale, altro che Ro-do-tà, e non le passò.
Vogliamo grufolare felici nel sospetto dei suoi provini politici. Se un qualsiasi cornuto può dire che il Cav. metteva le bombe di mafia, e l’Italia è autorizzata a sospettare che sia vero per vent’anni, allora vogliamo sospettare anche dei provini di Giorgia Manuguerra. Chi glieli ha fatti? E dove? Vogliamo lo streaming...
continua la lettura integrale su ilfoglio.it