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23/12/24 ore

Chi ha paura di Carlo Nordio? Conversazione con Otello Lupacchini di Giuseppe Rippa



Quella che accade sulla giustizia in Italia è sempre più preoccupante. Gli attacchi al neo-ministro descrivono il pantano preoccupante in cui ci troviamo. Carlo Nordio si può dire è sostanzialmente solo. Attaccato dai soliti noti e alla fine nella sua autonomia, anche in parte nel Governo.

 

Il fuoco di fila a cui è stato sottoposto descrive la condizione in cui deve operare non tanto sulla marginale e tanto amplificata questione delle intercettazioni (piena di esasperate esagerazioni e di inutili equivoci…), ma Nordio fa paura perché come ha detto in aula al Senato “…“il nostro fermo proposito è di attuare nel modo più rapido ed efficace il garantismo del diritto penale”. Insomma intende porre mano e non teme ricatti ad una seria e profonda riforma della giustizia senza la quale il paese sprofonda sempre più nella sua crisi, da un punto di vista costituzionale, sociale, economico, amministrativo, morale.

 

C’è chi ha cercato di segnalargli i pericoli a cui va incontro, perché come ha detto lavorerà affinché, proprio per la lotta ai crimini, mafiosi e finanziari, amministrativi e votati alla corruzione intende - “realizzare la tutela della presunzione di innocenza della persona, assicurandone la dignità e l’onore durante le indagini e il processo” - ma nell’alveo dello Stato di Diritto che non si è mai realizzato in Italia.

 

Stefano Folli infatti, su la Repubblica, giornale capofila dell’attacco al ministro solitario (la sua  stessa maggioranza è piena di contraddizioni e ambiguità….), con la consueta onestà, nonostante che la testata va su una linea poco raccomandabile, ha segnalato i rischi in cui l’ex magistrato - che conosce bene la situazione interna alla magistratura -  “... nessuno può sottovalutare il potere vero della magistratura e la sua forza anche mediatica”.

 

La sua storia, il suo rigore di ex-magistrato sono un pericolo per chi, irresponsabilmente ha portato quello che è uno dei pilastri dello stato democratico ad una deriva di potenziale delegittimazione che spinge verso pericoli enormi e può distruggere la Costituzione costruita nel suo impianto in una logica di pesi e contrappesi che era nell’intento dei padri costituenti.

 

Il potere giudiziario è un necessario e ineliminabile, nella sua autonomia, pilastro dello Stato democratico, ma è un potere complesso e con vari attori che formano la struttura che ne garantisce proprio l’indipendenza.

 

Se siamo arrivati, con la potente forza mediatica che spinge, al punto che una parte, la pubblica accusa, ne sconvolge gli equilibri, è evidente che è proprio l’indipendenza della magistratura che viene compromessa.

 

La paura nei confronti di Nordio è proprio nella sua determinazione, nella sua conoscenza della verità delle cose, nella sua certezza che va scongiurato che l’indipendenza venga compromessa … Di questo parla il giusfilosofo, giurista, ex Procuratore Generale Otello Lupacchini con Giuseppe Rippa in Agenzia Radicale Video.

 


  

- Chi ha paura di Carlo Nordio? Conversazione con Otello Lupacchini di Giuseppe Rippa 

(Agenzia Radicale Video)

 

 


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