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16/11/24 ore

Il "Fatto" paradossale delle intercettazioni a Napolitano


  • Ermes Antonucci

La curiosa pubblicazione su Panorama delle ipotesi circa le intercettazioni tra Napolitano e Mancino, vere o inventate che siano (fonti anonime o manovra destabilizzante?), ha prodotto una serie di altrettante sorprendenti reazioni. 


Paradossale è stata quella del Fatto Quotidiano, da mesi impegnato in un’aggressiva campagna mediatica contro il Quirinale, con annessa raccolta firme per difendersi contro “l’incredibile accerchiamento” dei pm di Palermo.

 

All’indomani del presunto scoop di Panorama, il Fatto, nei panni della volpe di Esopo che non è riuscita a raggiungere l’uva, scrive: “Lasciando alla valutazione dell'ordine dei giornalisti, se ne avrà voglia, l'attribuzione a fonti anonime delle parole intercettate del presidente della Repubblica che ci rimanda alle peggiori veline dei servizi degli anni Settanta, appare chiaro che la copertina di Panorama, dopo giorni di ovvi interrogativi e altrettanto normali 'ipotesi di scuola', con il titolo Ricatto a Napolitano apra la partita dei veleni”.

 

David Parenzo, su 'Panorama', si è chiesto: “Perché se Panorama trova delle notizie si parla di stagione di veleni e si invita l'ordine dei giornalisti ad intervenire e invece quando le notizie (e i mattinali della questura) li pubblica qualcun altro è grande giornalismo di inchiesta?”.

 

Domanda lecita, soprattutto se rivolta al Fatto, ormai autodesignatosi baluardo della democrazia e che da fine luglio dedica senza interruzioni pagine su pagine al presidente della Repubblica. Nonostante le polemiche, infatti, c’è da dire che l’offensiva del Fatto continua. Nell’edizione odierna, tramite Beatrice Borromeo viene dispensata una preziosa lezione liberal: “Il Presidente negli Usa sputerebbe il rospo in 24 ore”. Amen, ma non chiamateli “veleni”.

 

Comunque la reazione più originale resta quella di Antonio Di Pietro, che sulla scia della propria disputa con il Quirinale ha lanciato un appello a Napolitano: “Ritiri il devastante conflitto di attribuzione, e renda pubbliche le telefonate”. Come se il Presidente della Repubblica tenesse dentro un cassetto i testi delle intercettazioni (tra l’altro mai trascritte) che lo riguardano.


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