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16/11/24 ore

Condizionatori, la tassa bufala di Salvini per sentirci persone migliori


  • Antonio Marulo

“Leggere i post di Salvini per sentirsi una persona migliore”. Sui social network c’è chi se la ride ironicamente con una pagina Facebook ad hoc sulle perle quotidiane del segretario della Lega Nord, sparate a raffica come fanno quei cannoni che lanciano palline da tennis nei circoli esclusivi. E lui c’ha preso gusto, forte del successo 2.0 di questi ultimi mesi. Ormai è ben calato nel personaggio che parla con la proverbiale pancia degli italiani, come farebbe un qualsiasi avventore di un bar che scarica le proprie frustrazione mattutine su rom e immigrati o sul governo ladro anche in una stagione poco piovosa, magari sorseggiano un orribile caffè corretto con Sambuca.

 

Ci sono però giorni che si fa fatica a trovare spunti validi per andare giù di ruspa o invocare il ritorno alla lira e, pur di marcare il cartellino, si prendono per buone anche le cavolate propagandistiche di qualche associazione di consumatori a caccia di visibilità, rilanciate magari dal Giornale.it, che dà conto di una tassa sui condizionatori approvata da Renzi seguendo i presunti diktat europei.

 

Da qui il twitt: Renzi obbedisce a Bruxelles, arriva la "tassa sui condizionatori": 200 euro in più a famiglia. Ovviamente la Lega si opporrà! #Salvini”. La cosa non passa inosservata e la stampa.it predispone un pezzetto giornalistico, documentando la doppia bufala: primo, la tassa riguarda i grandi impianti e non le abitazioni e quindi il cittadino comune; secondo, la norma è stata già introdotta, seguendo appunto una direttiva europea, dal governo Monti.

 

Quest'ultima circostanza deve far riflettere, perché Salvini in teoria sarebbe un deputato europeo; pertanto dovrebbe essere quanto meno al corrente di certi temi, o al massimo disporrebbe, sempre in teoria, di strumenti per documentarsi prima di far scattare il ditino social, recitando la parte dell’antidepressivo...

 

Sì, perché oggi, leggendo il post di Salvini, anche noi di agenzia, in una giornata ordinaria e non indimenticabile, ci siamo sentiti, senza particolari meriti, persone migliori.

 

 


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