L'indubbio clamoroso successo di Matteo Renzi trova una conferma indiscutibile nel numero di voti materialmente raccolti: 11.172.861 i cittadini che hanno messo il proprio segno sul simbolo del Partito democratico. Se si calcola che furono 8.646.034 i voti del Pd alla Camera solo un anno fa nel 2013 e 8.400.851 quelli al Senato, e se si confronta questo risultato con quello delle europee de 2009 dove i voti del Partito democratico furono 7.980.455, si ha la precisa misura dei milioni di consensi che il capo del Governo italiano ha saputo far guadagnare al partito di cui è anche segretario.
Non siamo ai risultati del Pd al suo esordio nel 2008 (14.099.747 in apparentamento con Di Pietro), che nasceva dalla fusione di Ds e Margherita, ma il voto europeo è un successo di Renzi. Ovviamente si possono sovrapporre tutte le considerazioni e le analisi politiche del voto, che una più attenta lettura dei dati consentiranno quando si disporrà di una mappa precisa e dettagliata del voto stesso (e anche noi non faremo mancare una nostra valutazione).
Merita di essere vista anche la parabola della sinistra più genericamente autodefinitasi antagonista. Nelle politiche del 2013 ha raccolto 1 milione 89mila 231 voti alla Camera e 911mila 486 al Senato sotto le bandiere di Sinistra e Libertà, mentre un'altra parte metteva insieme 765mila 189 voti alla Camera e 551.064 al Senato sotto il glorioso simbolo di Ingroia-Rivoluzione Civica. Nascevano dalla diaspora di Rifondazione Comunista (1 milione 34mila 730 alle europee 2009)). Nel voto europeo del 25 maggio 2014, attraverso mille rivoli, portano a casa sotto il simbolo Tsipras 1 milione 103mila 203. Nella somma complessiva perdono 751mila 217 voti rispetto ad un anno fa.
La parabola berlusconiana è particolare. La sua campagna pro-Renzi si è tradotta in una auto-emarginalizzazione che ha pochi precedenti. Forza Italia raccolse 10 milioni 767mila 965 voti nelle europee del 2009, 7 milioni 332mila 134 voti alla Camera nelle politiche del 2013 e 6 milioni 828mila 994 al Senato sempre nel 2013, che sono scesi a 4 milioni 605.331 nel voto europeo di questi giorni.
Certo va considerato 1 milione 199.703 voti di Alfano (Nuovo centro destra) che era con Berlusconi nel 2013 e che oggi è nel governo Renzi, più 1 milione 4.037 di Fratelli Dd'Italia-AN sempre alle politiche nel 2013. La Lega Nord che era posizionata 3 milioni 123mila 859 voti nel 2009 per Bruxelles, era scesa a 1 milione 390mila 534 alla Camera 2013 e 1 milione 328mila 534 al Senato e ha oggi recuperato un po' (non nei termiti che ci vengono raccontati) fino ad arrivare a 1 milione 686mila 556 nel voto europeo 2014. Dunque, al di là dell'attuale collocazione, abbiamo che la coalizione di centrosinistra è a 10 milioni 049.393 e quella di centrodestra è 9 milioni 923.600 voti.
E veniamo al Movimento 5 Stelle che alle politiche 2013 ebbe l'exploit di 8 milioni 691.406 alla Camera e di 7 milioni 286.550 al Senato ha oggi 5 milioni 792.865mila consensi, con una perdita secca di 2 milioni 898.541 voti in un solo anno!
Aspetti imbarazzanti si configurano per Scelta europea, raggruppamento che raccoglieva i residui di Scelta Civica che fu di Mario Monti (i suoi eredi si affannano a negarlo), dell'Udc di Casini e di Fare per fermare il declino, fantomatico partito di non meglio configurata natura, che tutti insieme hanno raccolto 196.157 voti.
Ebbene abbiamo che questi cosiddetti liberali legati al gruppo europeo dell'Alde partivano da 2 milioni 823.842 voti alla Camera e 2 milioni 797.734 al Senato di Scelta Civica, 608.321 voti dell'Udc alla Camera e 380.756 alla Camera e 278.396 al Senato di Fare. Hanno perso, tutti insieme, 3 milioni 616.762 voti! Ultimo residuo alogenico l'Italia del Valori del fu Di Pietro che che dai 2 milioni 439.250 delle europee 2009 ha ottenuto 179.623 voti a quest'ultima elezione, con una perdita secca di 2 milioni 259.627 voti.
Ecco si farebbe bene a partire da questi dati certi per fare una valutazione politica del voto. Noi proveremo a farla nei prossimi giorni. Per ora l'informazione televisiva e la carta stampata ci hanno vomitato addosso tesi e interpretazioni in larga misura poco attendibili o solo parzialmente veritieri ...
Astenuti e schede non valide sono stati accantonati dall'informazione. Lo stesso presidente del Consiglio ha risolto il tutto nella prima conferenza stampa post-voto con un parallelo con il resto dei votanti nel continente europeo. Ma la verità è che in Italia, per motivi storico-politici, forse collegati alle modalità di azione del sistema paritocratico, la partecipazione al voto ha sempre assunto un carattere particolare su cui poi si dovrà approfondire.
Di sicuro non si potrà però negare questi dati di fatto: alle europee 2014 coloro che avevano diritto al voto erano 49.256.169, i votanti 28.908.004, le schede non valide 1.536.257, la percentuale dei votanti 58.69%, il numero degli astenuti 20.348.165.
Alla Camera 2013 gli elettori 46.905.154, i votanti 35.270.926, le schede non valide 1.265.171, la percentuale dei votanti 75.20%, gli astenuti 11.634.228. 8 milioni 723.934 votanti in meno pari al 16.51% in meno. E rispetto alle europee 2009 (66,47% di votanti) il 7,75 in meno. Ci sarà qualcosa su cui riflettere?
La tabella su elettori, votanti, astenuti che segue renderà ancora più chiara la parabola...
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |