Dopo un notevole aumento negli ultimi anni, nel 2010 si registra una stabilizzazione generale dell'obiezione di coscienza tra i ginecologi e gli anestesisti. Per i primi a livello nazionale si è infatti passati dal 58,7% del 2005, al 69,2% del 2006, al 70,5% del 2007, al 71,5% del 2008, al 70,7% nel 2009 e al 69,3% nel 2010 mentre per gli anestesisti, negli stessi anni, dal 45,7% al 50,8%.
Per il personale non medico si è osservato un ulteriore incremento, con valori che sono passati dal 38,6% nel 2005 al 44,7% nel 2010. E' quanto emerge dalla relazione sull'attuazione della legge 194 inviata ai presidenti di Camera e Senato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi. Secondo i dati, il boom di ginecologi obiettori si registra principalmente nel Sud: 85,7% in Molise, 85,2% in Basilicata, 83.9% in Campania e 80.6% in Sicilia.
Anche per gli anestesisti le percentuali più elevate si osservano nel Mezzogiorno, con un massimo del 75% in Molise e Campania e del 78,1% in Sicilia; valori più bassi in Toscana (27,7%) e in Valle d'Aosta (26,3%). Gli obiettori di coscienza tra il personale non medico invece sfiorano l' 86,9% in Sicilia e il 79,4% in Calabria.
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