Attentato, attentato! Il nuovo quotidiano 'Pubblico', diretto da Luca Telese, ha compiuto l’errore marchiano di attribuire in un articolo il titolo di europarlamentare al deputato nazionale Maurizio Turco.
La cosa è stata prontamente rivelata nel corso della rassegna stampa di Radio Radicale di martedì 9 ottobre da Massimo Bordin, il quale ha colto poi l’occasione per dedicare le sue amorevoli attenzioni ad Agenzia Radicale, definita nella circostanza “agenzia per di più che si fregia del nome di radicale” e rea di aver per prima dato l’impropria qualifica di senatore a Maurizio Turco nel titolo (corretto dopo circa un quarto d'ora) di un articolo che dava per giunta conto della meritoria attività dell’esponente radicale.
In premessa, diciamo subito che si tratta per Agenzia Radicale di un periodo fortunato, perché, diversamente dal solito, le citazioni nella rassegna radiofonica Stampa e Regime stanno diventando una costante.
Proprio una settimana fa, infatti, a proposito del Caso Tortora, tornato in auge in concomitanza con la messa in onda della fiction Rai, Bordin usò un pretesto - una lettera di Paolo Izzo ai giornali, per esprimere la sua personalissima, e sottolineiamo personalissima e per questo non verità rivelata, versione dei fatti che videro Agenzia Radicale, allora distribuita in ciclostile, per prima avviare una campagna informativa e di sensibilizzazione in difesa delle ragioni del presentatore di Portobello.
L’imperdonabile refuso (o meglio lapsus, visto che si parlava di vicende del Senato) ai danni dell’on Turco – per il quale l’autore, il sottoscritto, ancora si autoflagella tutte le sere in segno di penitenza - è stato quindi un ulteriore motivo, a distanza di qualche settimana, per una sottolineatura dai toni che mal celano, una volta di più, il fastidio per il network di area radicale che si sviluppa intorno alla rivista Quaderni Radicali, per altri e più significativi versi puntualmente ignorato dall’organo della Lista Pannella.
Intendiamoci, il fatto che Massimo Bordin sia così attento a cosa venga scritto su queste pagine, per poi essere pronto a tradire il suo livore a mezzo radio finanziata con soldi pubblici, potrebbe provocare alla peggio anche un sottile e perfido godimento, tipico di chi è oggetto di un rodimento altrui.
Detto questo, un aspetto bisogna pure evidenziarlo: suona un filino stonato l’utilizzo fra l’ironico e il sarcastico del verbo fregiare, se poi a dar fiato alle corde vocali è un ex giovane trotskista, iscritto successivamente alla IV Internazionale, che grazie alla bontà di Marco Pannella, da persona più che matura, può oggi con orgoglio “fregiarsi”, appunto, del titolo di lettore dell'ascoltatissima rassegna stampa di Radio Radicale.