L'11 luglio scorso la Duma (camera bassa del parlamento russo) ha approvato una legge, con 242 voti favorevoli, per limitare ed intensificare i controlli sulla rete; la legge, in vigore dal 1° novembre, vorrebbe colpire quei siti che distribuiscono immagini pedo-pornografiche o violente.
Sulla Carta questa manovra vorrebbe rappresentare un baluardo in difesa dei bambini tutti, nella totale tutela del loro sviluppo e benessere psicofisico: in realtà si cerca strumentalmente di scrutare, modificare o bloccare messaggi di posta elettronica e pagine web considerate 'nocive' per il Governo.
Nonostante i nobili propositi del partito di governo 'Russia Unita', infatti, la legge, attraverso l'oscuramento di siti web che contengono informazioni ritenute illegali tramite gli indirizzi IP, indicizzandoli in un registro unico, andrebbe a limitare e controllare qualunque forma di dissenso non funzionale ad un potere centrale.
La censura, in Russia, fino ad oggi poteva essere applicata da 5 Tribunali specifici, in grado di imporre la chiusura di un sito considerato di opposizione; da giovedì però tutte le decisioni in merito spettano ora alla agenzia federale 'Roskmnadzor'; per ogni nuovo sito aperto, le informazioni contenute in esso verranno automaticamente inviate al server centrale dell' agenzia, che entro 24 ore dovrà approvare o meno i contenuti. (L.R.)
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