Dopo tre votazioni (il 6 dicembre 2024, la Corte Costituzionale rumena aveva preso la decisione senza precedenti di annullare le elezioni presidenziali del Paese, pochi giorni prima del turno finale di votazioni previsto per 8 dicembre 2024) il 18 maggio 2025 Nicușor Dan, attuale sindaco di Bucarest, è stato eletto presidente della Romania. Al ballottaggio, Dan ha ottenuto il 53,78% dei voti, superando il leader dell’ultradestra euroscettica George Simion, che si è fermato al 46,22%.
“… Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere - riporta l’Osservatorio balcani-caucaso Transeuropa - . La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è congratulata via social-media: “Il popolo romeno ha scelto la promessa di una Romania aperta e prospera, in un'Europa forte. Insieme manterremo questa promessa. Non vedo l’ora di lavorare insieme”.
E ancora “… La vittoria di Dan segna anche una battuta d’arresto per il fenomeno sovranista ispirato al modello MAGA americano. Simion, considerato un ammiratore della linea trumpiana, ha perso una partita che sembrava a suo favore al primo turno…”.
Ma è così? “ … Lo Stato rumeno ha preso posizione in difesa dell'integrità democratica - scrive Veronica Anghel, professoressa associata presso il Robert Schuman Centre for Advanced Studies
dell'Istituto Universitario Europeo (EUI) -. Eppure, la decisione, opaca nella sua giustificazione iniziale e brusca nella sua esecuzione, ha accresciuto la sfiducia dell'opinione pubblica nei confronti delle stesse istituzioni che la decisione avrebbe dovuto proteggere. E nei mesi successivi, gli eventi hanno solo confermato una verità che fa riflettere: rivelare ed eliminare i candidati estremisti non risolve il problema dell'erosione democratica, ma lo sposta semplicemente. L'esperienza della Romania offre un monito per le altre democrazie che affrontano minacce ibride. In un contesto in cui la manipolazione algoritmica, gli ecosistemi di disinformazione e le vulnerabilità istituzionali convergono, l'estremismo di estrema destra si sta dimostrando straordinariamente adattabile…”.
Il voto in Polonia rivela le medesime problematicità. “… Scambiare il contenimento per la risoluzione. Così facendo, le democrazie potrebbero ritrovarsi sempre più difese sulla carta, ma perdere legittimità nella pratica…”.
Con Mihail Dobre, già Ambasciatore romeno in Vaticano e professore di Politica estera, diplomazia e relazioni internazionali presso la Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest, Giuseppe Rippa conversa, nel video di Agenzia Radicale, su questo complicato e rischioso complesso di cose. Come realizzare una Good Governance, un buona gestione, un sistema di governo efficace e trasparente, che promuova la partecipazione dei cittadini e la responsabilità degli amministratori?
- Romania tra Europa, sovranisti filo Putin e crisi economica. Con Mihail Dobre conversa Geppi Rippa (Agenzia Radicale Video)
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