Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

19/11/24 ore

Nord Corea-Russia, summit Brics. Asia, pulsioni contrastanti di Cina e India. Conversazione Sisci-Rippa



La denuncia dell’intelligence della Corea del Sud su l’invio di truppe nordcoreane in Russia per un possibile impiego nella guerra di aggressione in Ucraina (si parla di circa 1200 militari in un primo intervento, a cui seguirebbero altri 10.500 che sono pronti a seguirli) ha portato il governo di Seul a una forte denuncia poiché ritiene questa una inaccettabile violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu e ribadito che se la cooperazione militare illegale proseguirà non resterà a guardare, insomma reagiranno… La Corea del Nord dice che si tratta di una falsa notizia (anche se immagini satellitari mostrano il contrario).

 

Si tratta di una parabola rischiosissima, che spinge in una direzione che prefigura scenari di una nuova guerra fredda. “Per Oana Lungescu, del think tank britannico sulla difesa Royal United Services Institute, ex portavoce della Nato - scrive l’Adnkronos -, c'è spazio per una maggiore presenza dell'Alleanza nell'Indo-Pacifico. 

 

"Un'area che dovrebbe essere presa in considerazione per il futuro è quella delle esercitazioni militari congiunte regolari tra la Nato e i suoi partner nella regione, come già fanno i singoli alleati su base nazionale”.

 

Insomma si prefigura una sempre più stretta collaborazione tra Australia, Nuova Zelanda, Corea del sud e Giappone, con Stati Uniti, Paesi Bassi e Gran Bretagna in collegamento con i Paesi Nato, sia pure con diverse sfaccettature tra loro, una cooperazione ritenuta urgente di fronte alla alleanza, informale e comunque poco in grado di formare un soggetto autonomo politico, diplomatico, economico finanziario, quella tra Russia, Cina, Corea del Nord e Iran.

 

Tra martedì 22 e giovedì24 ottobre, nella città russa di Kazan si terrà la riunione dei BRICS, il gruppo di paesi originariamente composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, poi allargata ad altri quattro membri, con l’intenzione di contrastare l’ordine mondiale di quello che si potrebbe definire l’Occidente collettivo, ma non tutti i membri sembrano essere in sintonia tra loro.

 

Uno scenario che sembra poco attenzionato nelle analisi delle istituzioni, dei centri studi, dei Think tank soprattutto europei. Nel frattempo si registra che negli stessi giorni si terrà a Washington la riunione della Banca Mondiale e del Fondo Mondiale Internazionale, a cui, su strategia di una Russia in difficoltà, si muove l’incontro di Kazan come una sorta di contrappeso.

 

Francesco Sisci, giornalista, sinologo, analista politico, discute con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale, della vicenda dei militari nordcoreani in Russia e dello scenari la riunione dei Brics prefigura.

 

 - Nord Corea-Russia, summit Brics. Asia pulsioni contrastanti di Cina e India. Conversazione Sisci-Rippa

(Agenzia Radicale Video)

 

 


Aggiungi commento