Il 19 ottobre 2022 è stato caricato sul canale YouTube “Azadi” un video che è un mashup di “Patria y Vida”, interpretato dai rapper cubani Yotuel Romero, Descemer Bueno, Maykel “Osorbo"Castillo, El Funky e il gruppo Gente de Zona e “Baraye …” eseguita dal cantante iraniano Shervin Hajipour.
“Patria y Vida” è stato associato alle proteste del 2021 contro il regime cubano e il Partito Comunista di Cuba. Allo stesso modo, “Baraye…” è diventato l'inno delle proteste in corso contro la Repubblica islamica dell'Iran. "Per ballare per strada [nella Repubblica islamica è vietato ballare in pubblico]. Per ogni volta abbiamo avuto paura di baciare i nostri amanti. Per la vergogna di una tasca vuota. Per il desiderio di una vita normale... Per le donne , vita , libertà [lo slogan della protesta]. “Per la libertà”, recita il testo di “Baraye…”, estratto dai messaggi pubblicati sui social dagli iraniani.
- Mashup di canzoni associate alle proteste iraniane e cubane: niente più bugie, vogliamo libertà!
Entrambe le canzoni sono inni alla libertà. In effetti, entrambi i paesi sono sotto dittature (dittature alleate tra loro e dichiarate nemiche degli Stati Uniti), che sono iniziate con rivoluzioni “malvagie” (come dice la canzone “Patria y Vida”).
Nel 1959, la rivoluzione cubana portò al potere il dittatore Fidel Castro e nel 1979 (esattamente vent'anni dopo), la rivoluzione iraniana rovesciò la dinastia Pahlavi e la sostituì con la repubblica islamica sotto il governo dell'ayatollah Ruhollah Khomeini. Dopo la morte di Khomeini nel 1989, Sayyid Ali Hosseini Khamenei è diventato il leader supremo dell'Iran e il dittatore più longevo del Medio Oriente.
Vale la pena notare che Hajipour è stato arrestato dalle Guardie Rivoluzionarie, dopo aver diffuso su Instagram la canzone “Baraye…”. Allo stesso modo, il rapper cubano Maykel “Osorbo” è stato condannato a nove anni di reclusione, mentre l'artista e dissidente Luis Manuel Otero Alcántara (che ha anche partecipato al video del brano “Patria y Vida”) è stato condannato a cinque anni di reclusione.
Questo mashup mostra che le richieste di libertà continuano a risuonare forte e chiaro dall'Avana a Teheran, in attesa che il mondo le ascolti per una volta.
Gloria Estefan, la cantante cubana che nella sua trentennale carriera ha venduto più di 100 milioni di dischi in tutto il mondo, ha inviato a Anna Mahjar-Barducci, che ha rilanciato il video tramite il sito del Memri e poi di Agenzia Radicale, un suo like di sostegno…
- Mashup di canzoni associate alle proteste iraniane e cubane: niente più bugie, vogliamo libertà!
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APPENDICE
(traduzioni dei testi delle due canzoni, cubana e iraniana, poi remixate)
Patria e Vita
Sei tu il mio canto di sirena (si riferisce a Cuba)
Perchè con la tua voce se ne vanno le mie pene
Questo sentimento ormai è vecchio
Mi fai così male anche se sei lontana
Oggi ti invito a camminare per le mie rovine
Per dimostrarti a cosa servono i tuoi ideali
Siamo umani anche se non la pensiamo uguale
Non trattiamoci o facciamoci male come animali
Questo è il mio modo di dirtelo
Piange il mio popolo e sento la sua voce
Tu cinque nove, io doppio due*
60 anni bloccati a domino*
Molta enfasi ai 500 anni dell’Havana
Mentre nelle case dentro alle pentole non hanno cibo
Cosa celebriamo se la gente va di fretta
Scambiando Che Guevara e Martí per la divisa
Tutto è cambiato, non è più lo stesso
Tra me e te c’è un abisso
Pubblicità di un paradiso a Varadero
Mentre le mamme piangono per i figli che se ne sono andati
E’ finita, tu cinque nove, io doppio due
60 anni bloccati a domino
Siamo artisti, siamo sensibilità
La storia vera, non quella mal raccontata
Siamo la dignità di un popolo intero calpestata
Con pistole puntate e parole che non valgono niente
Non più bugie, il mio popolo chiede libertà, niente più dottrine
Non gridiamo più Patria e Morte ma Patria e Vita
E abbiamo iniziato a costruire quello che sognavamo, quello che hanno distrutto con le loro mani
Che smetta di scorrere sangue, per il fatto di pensarla diversamente
Chi vi ha detto che Cuba è vostra, se Cuba è di tutta la mia gente
E’ finita, è scaduto il vostro tempo, è stato rotto il silenzio
E’ finita, sono finite le risate, le lacrime stanno scorrendo
E’ finita, non abbiamo paura, è finito l’inganno
E’ finita sono sessantadue anni che fate danni
Abbiamo vissuto lì con l’incertezza del passato, abbandonati
Quindici anni in posizione, pronti per morire
Issavamo la bandiera mentre ancora quotidianamente continuava la repressione del regime
Anamel e Ramon decisi con la loro poesia
Omara Ruiz Urquiola motivandoci la vita
Hanno rotto la nostra porta, violato il nostro templio**
E il mondo è cosciente del fatto che il movimiento San Isidro** continua
Continuiamo così, la sicurezza farà luce
Quanto mi indignano queste cose, è finito l’enigma
Lo sai già la tua rivoluzione è maligna, io sono funky style ti lascio la mia firma
Voi siete in eccesso, non ce n’è più per voi, andrete via a breve
Il popolo si è stancato di continuare a sopportare, una nuova alba stiamo aspettando.
(traduzione di Gloria Gallo)
* Nel testo ci sono vari riferimenti al DOMINO (gioco da tavola considerato come il secondo sport di Cuba dopo il baseball) La tranca è una mossa che fa terminare la partita perchè blocca l’altro giocatore dal poter fare la sua mossa “sesenta años trancando el domino” è come dire che non c’è stata possibilità per il popolo cubano di giocare, di fare la sua mossa perchè sono sempre stati “bloccati” dal regime per 60 anni.
** Il Movimento San Isidro è un’iniziativa promossa da artisti, attivisti, giornalisti, intellettuali e chiunque si senta indipendente, per la promozione, la tutela e la difesa della libertà di espressione, associazione, creazione e diffusione di arte e cultura a Cuba. In particolare nel testo viene citata l’entrata violenta della Sicurezza di Stato il 26 novembre nella sede del Movimento San Isidro per reprimere un momento di aggregazione in cui si leggevano poesie e si partecipava ad uno sciopero della fame per la liberazione del rapper contestatario Denis Solís.
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Shervin Hajipour
Baraye
Per ballare per strada
Avere paura, baciarsi in tempo
Per mia sorella, tua sorella, le nostre sorelle
Per cambiare i cervelli che marciscono
Per vergogna, per mancanza di soldi
Perdere una vita normale
Per il bambino della spazzatura e i suoi sogni
Per questa economia di comando
Per quest'aria inquinata
Per Waliasr e alberi consumati
Per la vittoria e la possibilità della sua estinzione
Proibito per cani innocenti
Per un pianto senza fine
Perché l'immagine ripeta questo momento
Per un viso sorridente
Per gli studenti per il futuro
Per questo paradiso obbligatorio
Per le élite imprigionate
Per i bambini afgani
Per tutti questi “per…” non ripetitivi
Per tutti questi slogan vuoti
Per le macerie delle case finte
Per sentirsi rilassati
Per il sole dopo lunghe notti
Per i nervi e le pillole per l'insonnia
Per uomo, paese, insediamento
Per la ragazza che avrebbe voluto fosse un maschio
Per le donne, la vita, la libertà
per la libertà
per la libertà
per la libertà
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