Nel “Putin day” italiano tornano più che mai d’attualità i temi di politica estera legati ai rapporti tra Russia ed Europa, più in generale l’Occidente. L’Italia sembra intenzionata a rompere l’isolamento e alleggerire la pressione e la tensione, dopo i misfatti della Crimea e dell’Ucraina. Potrebbe trattarsi di una scelta sotto sotto condivisa con gli alleati, per provare a sbloccare una situazione che finora non ha portato i frutti sperati, anzi ha ancor più irrigidito il Cremlino.
Al di là delle dichiarazioni d’intenti, anche in questa giornata ribaditi fra salamelecchi e convenevoli di prammatica a margine della grande festa dell’Expo 2015, i problemi non sono di facile soluzione e hanno radici nella cattiva impostazione dei rapporti dell’Europa con la Russia dopo il crollo dell’impero sovietico.
Questi temi (la Russia di Putin, delle relazioni difficili con un’Europa debole, che maldestramente ha provato ad attrarre verso di sé le repubbliche ex sovietiche, dell’illusione degli anni 90 che ci ha fatto credere di poter fare a meno dei rapporti di forza per far valere la propria influenza…, sono stati oggetto dell’intervista rilasciata a fine aprile al direttore di Giuseppe Rippa e ad Antonio Marulo, da Stefano Silvestri, analista politico e membro del Consiglio direttivo dell’Istituto Affari Internazionale.
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