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23/12/24 ore

Ariel Sharon è morto



Ariel Sharon è morto. L'annuncio della morte dell'amato e odiato ex premier israeliano, che era in coma dal 4 gennaio 2006 a causa di un ictus, è stato dato dalla radio dell'esercito citando la sua famiglia.

 

Nato nel 2008 in un villaggio ebraico della Palestina sotto mandato britannico, l'ex generale dell'esercito israeliano nel 1953 era già in prima linea, alla guida dell'Unità 101 incaricata dal premier David Ben Gurion di effettuare azioni di ritorsione alle incursioni dei fedayn palestinesi.

 

Nel 1967 (guerra dei Sei Giorni) combatte nel Sinai, dove torna nel 1973 (guerra del Kippur). Politicamente è a destra ed è suo il progetto del Likud – la fusione di tutte le liste della destra nazionalista – che nel 1977 vince le elezioni nominando Sharon ministro della Difesa. Nel 1982, a seguito di un duro attentato palestinese, Sharon marcia su Beirut, in Libano, da dove espelle Arafat.

 

A settembre dello stesso anno c'è il massacro dei campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila, dove migliaia di palestinesi sono stati uccisi da falangisti libanesi in perimetri presidiati da Israele: Sharon, accusato, nel 1983 è costretto a dimettersi. Occupò in seguito altri incarichi ministeriali fino al febbraio 2001, in piena Intifada palestine armata, quando vince nella sfida con il laburista Ehud Barak.

 

La violenza dell'Intifada – la cui scintilla sarebbe stata la visita nel 2000 di Sharon alla Spianata delle Moschee a Gerusalemme dopo il fallimento dell'incontro di pace di Camp David - si intensifica e il premier israeliano fa erigere la Barriera di sicurezza. Poi, nel 2005, il cambio di rotta: Sharon ordina lo sgombro forzato di tutti gli israeliani dalla Striscia di Gaza, espellendo gli 8000 coloni.

 

Il Likud si spacca, a causa di questa scelta non concordata con l'Anp: Sharon, assieme a Shimon Peres, fonda un nuovo partito di centro, Kadima, che avrebbe dovuto continuare l'azione di disimpegno israeliano anche in Cisgiordania. Il 4 gennaio del 2006, poi, l'ictus.


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