La storia di Jerry Givens, “executioner”, braccio esso stesso della morte nell’apparato esecutivo dello stato del Virginia (Usa) per diciassette anni, poi 'convertitosi' ad appassionato militante per l’abrogazione della pena di morte, ha un certo retrogusto amaro, ma è anche il simbolo di un cambiamento nell’orientamento dell’opinione pubblica americana.
Riportata dal Washington Post e rimbalzata sulle testate internazionali, la storia di Givens sembra racchiudere la coscienza americana risvegliatasi davanti all’abominio della condanna a morte di uomini ad opera di altri uomini: così dopo aver passato quattro anni in carcere per un’accusa di droga, l’uomo, sostenuto dalla lettura della Bibbia, ha deciso che il suo ex-mestiere di boia non era più compatibile con la sua fede battista.
Nel 2004, uscendo dal carcere, ha cominciato a frequentare l’associazione Vadp (Virginians for Alternatives to Death Penality), divenendone uno dei principali sostenitori e oratori tanto da contribuire nel 2010, con un suo discorso al Parlamento dello stato, a bloccare la condanna a morte per i complici di un omicidio.
Un tempo pregava per i condannati, “oggi chiede a Dio se può perdonare lui” per le 62 esecuzioni (37 con la sedia elettrica e 25 con l’iniezione letale) di cui è stato l’artefice materiale durante il periodo di “coscienzioso servizio”. Per molto tempo Givens si era sentito nel giusto nel compiere il proprio dovere di boia “non certo felice perché pensi alla famiglia del condannato e a quella delle vittime”.
A causa della traumatica esperienza vissuta da bambino, quando aveva assistito all’uccisione di una sua compagna ad una festa ad opera di un uomo armato, si era convinto che gli uomini come quello meritassero la morte; anzi, che la ricercassero con i loro gesti di violenza.
Ma già nel 1993 cominciò ad avere i primi dubbi sulla pratica, quando il test del Dna scagionò completamente un uomo condannato a morte in Virginia per l’omicidio e lo stupro di una giovane madre. Oggi Jerry si chiede se qualcuno delle sue 62 vittime fosse stata innocente.
E rappresenta, forse, un vento di cambiamento per la terra delle sedie elettriche e delle iniezioni letali: negli ultimi cinque anni, cinque stati americani hanno abolito la pena di morte e in tutto il paese le esecuzioni tra il 2011 e il 2012 sono il 75% in meno rispetto al 1996.
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