Fino a qualche giorno fa la questione Mes appariva definita e solo da ratificare il prossimo 23 aprile. O almeno così ce l'avevano raccontata: un prestito di circa 37 miliardi a interessi zero, o quasi, senza l'incubo della Troika, ma col solo vincolo di destinazione alle spese sanitarie.
Non male, messa in questi termini; se non fosse ancora poco chiaro come stiano davvero le cose.
Pare infatti che sia in corso ancora un braccio di ferro e Giuseppe Conte, “parlando” in un post su Facebook “da Presidente del Consiglio e da avvocato”, ci ha informato che “vuole leggere e studiare con attenzione il regolamento contrattuale che condiziona l’erogazione delle somme”, dando così forza ai dubbi di M5S, Lega di Salvini e Fratelli d'Italia, sulla trappola per l'Italia nascosta nelle pieghe dell'accordo. Vedremo.
Resta intanto il fatto che 5 Stelle, Salvini e Meloni mostrano un'antica sintonia sull'argomento e non vogliono sentire comunque parlare di Mes, qualunque forma possa prendere. Puntano invece sui cosiddetti eurobond, corona o recovery bond, come dir si voglia; insomma, i titoli di stato emessi e garantiti direttamente da Bruxelles.
Questo ovviamente a parole. Nei fatti la storia è tutt'altra, come conferma il voto di ieri al Parlamento europeo su una risoluzione di indirizzo proprio a proposito di Bond europei.
In sintesi, riportava per primo David Carretta di Radio Radicale ieri a mezzo tweet, il M5S ha votato contro il paragrafo della risoluzione sulla risposta dell’Ue alla crisi del Coronavirus che chiedeva la creazione di Recovery Bond all’interno del bilancio comunitario, mentre la Lega si è astenuta. Un altro emendamento del gruppo dei Verdi, che prevedeva la possibilità di emettere Coronabond con debito mutualizzato, è stato invece bocciato con voto contrario decisivo di Lega e Forza Italia.
Possiamo immaginare come nelle prossime ore ci verrano dettagliate, senza vergogna, le motivazioni di scelte che vanno in contraddizione con quanto strombazzato a reti unificate, da mane a sera, in questi giorni. Resteranno di questo soddisfatti i loro “tifosi”...
Un po' meno lo sarà chi ha già ben chiaro quale disgrazia colpirebbe i sovranisti/populisti nostrani, di governo e non, se l'Unione Europea decidesse una volta tanto di fare davvero l'Unione Europea.
Cadrebbe infatti il castello di ipocrisie su cui si fonda l'intera azione anti-europeista e no-euro, mettendo a rischio la reale mission del “genio guastatori” grillo-leghista: con buona pace delle amicizie ambigue d'oltrecortina e sulla via della seta...
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