Il 29 corrente ci saremmo dovuti recare alle urne per il referendum “costituzionale” sulla legge, già approvata, con la quale il numero dei parlamentari è stato ridotto di un terzo (i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200). La consultazione è però stata rinviata nel quadro delle disposizioni volte a contrastare la diffusione del coronavirus e tra una settimana o poco più sarà resa nota la nuova data dell’appuntamento.
Il rinvio appare, comunque, tutt’altro che dannoso anche sotto il profilo strettamente politico, in quanto il “taglio” non è stato pubblicamente esaminato e discusso come sarebbe stato indispensabile: la nostra democrazia riceverebbe infatti un brutto colpo da un’eventuale conferma della legge.
La legge è fortemente voluta dal Movimento “5 Stelle” ed è stata presentata come un provvedimento volto sia ad ottenere un risparmio nella spesa pubblica e ad accelerare i lavori parlamentari; ma a conti fatti il risparmio è risultato del 7 per 1000, cioè inesistente per i redditi bassi e irrilevante per i redditi medi e alti e quanto ai lavori parlamentari si tratterebbe di un vero disastro.
Infatti, già con la consistenza attuale il Parlamento non riesce, per esempio, a svolgere la funzione del controllo sull’operato del governo, compito assai complesso in quanto lo sviluppo dello stato sociale ha enormemente ampliato i compiti dello stato senza adeguarne la gestione, sia sotto il profilo quantitativo che per quello qualitativo.
Si lamenta il fatto che il governo intervenga pesantemente nella funzione legislativa con l’adozione di gran numero di decreti legge; ed in effetti l’art. 77 della costituzione ammette che il governo possa emanare provvedimenti con valore di legge, ma previa delega del Parlamento o in casi straordinari di necessità ed urgenza e con carattere provvisori, fattispecie ben lontane dall’attuale realtà e senza considerare il fatto che quando arriva in Parlamento per la conversione in legge uno dei tanti decreti legge che riconoscono qualche beneficio ad alcune categorie, poi succede che ci si trova davanti a un treno cui vengono poi attaccati molti altri vagoni….
E la questione va esaminata anche sotto un altro profilo. La legge “tagliaparlamentari” non arriva da sola. Arriva con la legge sulla prescrizione, che espone a vita a un giudizio magari un innocente, in fatto comportado una presunzione di colpevolezza... arriva con la spazzacorrotti, da spazzar via, forse senza giusto processo... arriva quando si comincia a parlare di abolire la garanzia costituzionale che stabilisce che gli eletti esercitano le funzioni senza vincolo di mandato... In breve, siamo in piena guerra alla democrazia rappresentativa (quando la storia non ne ha mai conosciuta altra). E il discorso non finisce certo qui.
Sommario di Quaderni Radicali n.117 (speciale marzo 2020)
La redazione di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale ha allora deciso di dedicare al taglio dei Parlamentari il prossimo numero della rivista, disponibile fra una decina di giorni, con il contributo di politici e giuristi di rilievo, un numero molto utile anche al fine della promozione di un dibattito, che appare indispensabile.
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |