Il populismo catalano colpisce ancora e ha prodotto questa volta – nella votazione sul bilancio - la crisi del governo di Madrid presieduto dal Socialista Pedro Sanchez, che era già un governo di (forte) minoranza e si reggeva sull’appoggio esterno di Podemos, del Pdecat (appunto gli indipendentisti del Partido Democratico de Catalunya) e alcune formazioni minori.
Sanchez aveva promesso alla Catalogna un aumento di quasi due miliardi e mezzo di euro di contributi statali, ma evidentemente il problema stava altrove, in una recrudescenza della spinta alla separazione dalla Spagna. Si andrà così a nuove elezioni, che si terranno il 28 aprile e saranno affrontate, cioè, nel pieno della campagna elettorale per le europee.
E non soltanto per la concomitanza temporale, uno scontro tra europeisti e antieuropeisti sarà inevitabile e centrale, perché Sanchez, infatti, è un europeista a tutto tondo (e ci tiene moltissimo alle foto a tre con Macron e Merkel) e nel momento in cui i furbacchioni del governo di casa nostra ci isolano dall’Europa, gioca la carta di presentarsi come il terzo pilastro dell’Unione Europea, una posizione che oggi ha una rilevanza di peso, a fianco della Francia e della Germania unite nel Trattato di Aquisgrana e nel pieno dello scontro sulle modalità di attuazione della Brexit, che trova la premier inglese Teresa May in gravi difficoltà.
D’altra parte non si deve dimenticare che la radicalizzazione sul tema europeo in Spagna vede la progressiva affermazione di “Vox”, partito sorto nel 2013 da una scissione dal Partito popolare, perché ritenuto troppo debole nel tutelare gli interessi nazionali e nell’opporsi al separatismo catalano; agli inizi non mancavano contenuti liberaleggianti, ma, a partire dall’attentato islamista dell’agosto 2017 a Barcellona, si è in breve spostato su posizioni estremamente nazionaliste, con rapido aumento dei consensi (nelle recenti elezioni in Andalusia ha ottenuto l’11 per vento circa dei suffragi): naturalmente difesa della sovranità nazionale, simpatia per il Gruppo di Visegrad, eccetera.
Tutti i salmi finiscono in gloria recita un vecchio proverbio….
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