Perbacco, il guardasigilli Alfonso Bonafede è preoccupato per “crescente numero di suicidi in carcere”. Con una nota del ministero ci fa sapere quanto il “fenomeno” imponga “un'attenta riflessione sulle cause e sulle origini che stanno alla base di questi gesti". Come se fosse una novità assoluta e non un problema che da anni esige azioni di riforma a un sistema che toglie dignità.
Il Partito radicale ne dà conto da tempo ormai immemore, attraverso una costante iniziativa politica, ottenendo purtroppo scarsi riscontri da chi è chiamato di volta in volta ad agire. La timida riforma del sistema penitenziario - arenatasi a cavallo delle ultime due legislature - ce lo conforma.
Ma ora che c'è il “governo del cambiamento” si annunciano grandi novità... Ma prima occorre che il ministro di Giustizia riduca il suo gap informativo in proposito, magari anche grazie all' "l'avvio di una mirata attività ispettiva orientata a raccogliere tutti gli indispensabili elementi informativi - cause, dinamiche e modalità dei fatti - in riferimento ad ogni suicidio avvenuto dal 1 gennaio 2018 e rispetto ad ogni ulteriore evento futuro della stessa natura”.
L'iniziativa – recita la nota - “si inquadra nella maggiore attenzione impressa dall'amministrazione sulle condizioni dei detenuti". Si vedrà presto in che misura. (red.)
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