Dopo i senatori a vita anche i sindaci si appellano al Senato per il passaggio immediato in aula del provvedimento sul Biotestamento. In proposito, l'Associazione Luca Coscioni sta raccogliendo in questi giorni le firme dei primi cittadini italiani, mentre denuncia la fase di stallo che è stretta parente dell'affossamento definitivo.
Marco Cappato punta il dito contro “la relatrice, il Presidente De Biasi, che se si fosse dimessa a giugno quando la situazione attuale era già ben delineata, a quest’ora staremmo già votando”. E invece “ogni giorno che passa è un giorno perso, visto che siamo a fine legislatura e la legge è finita vittima delle esigenze delle coalizioni e delle correnti interne dei partiti”.
Tuttavia secondo il presidente della Commissione Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi nulla è perduto: la prossima settimana sarà quella decisiva per decidere le sorti della legge. Se le forze ostruzioniste non dovessero ritirare i 3000 emendamenti per la maggior parte ostruttivi, le dimissioni resteranno l'unica strada procedurale percorribile per registrare una svolta significativa, così da lasciare ai Capigruppo la trasmissione del provvedimento direttamente all'aula senza relatore.
L'Associazione Coscioni ne ha contate sette, di dimissioni annunciate, e le ha certosinamenete elencate.
Eccole:
16 giugno 2017 - Convegno a Milano dell'Associazione Sindacale dei Notai della Lombardia, Federnotai: "Il punto importante è lavorare rapidamente, ma insieme. Dopo di ché, se non ci saranno le condizioni per lavorare in Commissione, i regolamenti consentono di chiedere di andare direttamente in Aula e di discuterne direttamente in Aula".
19 giugno 2017 - Convegno a Milano della Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni: "Se il percorso dovesse diventare troppo lungo, la Presidente - che in questo caso coincide con la relatrice - può benissimo prendere atto che non ci sono gli estremi per votare in Commissione il provvedimento e quindi chiederà alla Conferenza dei capigruppo e al presidente del Senato di andare in Aula senza mandato al relatore".
20 luglio 2017 - Dibattito a Milano del Partito Democratico: "Io ritengo che l'unica possibilità sia: prima delle vacanze concludere il dibattito generale con gli emendamenti, farglieli illustrare. Dopodiché a settembre, alla ripresa, prendere il toro per le corna e dire che non è possibile portare a termine l'esame in Commissione e quindi andare in Aula senza relatore. Dato che non ho manie di megalomanie e grandezza di nessun tipo, non ho problema a dover fare il relatore a tutti i costi".
14 settembre 2017 - Convegno a Cagliari organizzato dai Radicali sardi: "Entro la fine della prossima settimana, se non c'è lo spazio per un accordo che consenta un numero non ostruzionistico di emendamenti, rimetto tutto all'Aula".
19 settembre 2017 - Il Sole 24 Ore (modificato sull'online dove non compare la scadenza): "Mi prendo l'impegno dalla prossima settimana di trattare in commissione con tutti i gruppi per cercare di ridurre il numero degli emendamenti". E se non riuscirà? "Allora tutto passerà nelle mani della presidenza del Senato e della conferenza dei capigruppo. A quel punto tutta la responsabilità passa all'Aula, cioè alla politica".
11 ottobre 2017 - Dichiarazione all'ANSA: "Martedì prossimo, 17 ottobre, sarà la 'deadline' per decidere sul Biotestamento"
19 ottobre 2017 - Su Repubblica: "Lo farò la settimana prossima, dopo aver informato la commissione " annuncia De Biasi.
Dopodiché, qualcuno potrebbe nutrire qualche dubbio sull’effettiva credibilità di questa ennesima promessa. Che sia la volta buona?
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