Tra il 1 e il 6 gennaio 2015, ventuno prigionieri sono stati giustiziati in diverse città iraniane, di cui tre in pubblico. Il 1° gennaio, un uomo di 38 anni, identificato come A. Azizi, è stato impiccato nella prigione di Qazvin, ha riferito l'agenzia di stampa iraniana FARS. Era stato arrestato insieme alla moglie e alla figlia di 18-anni mentre trasportava 2.967 grammi di eroina. L'uomo è stato condannato a morte, mentre la moglie è stata condannata a 15 anni di carcere.
Quattro donne sono stati impiccate nel carcere di Bam per reati legati alla droga, ha riferito la Human Rights Activists News Agency (HRANA), secondo la quale altri sette prigionieri sono stati giustiziati nel cortile della prigione di Shahab a Kerman per traffico di droga. Inoltre, secondo la HRANA, due detenuti accusati di omicidio, che erano stati trasferiti in isolamento la notte prima, sono stati giustiziati nella prigione centrale di Bandar Abbas, ha riferito la HRANA. Un terzo prigioniero è stato perdonato dalla famiglia della vittima ed è stato riportato nella sua cella.
Il 4 gennaio, tre prigionieri, identificati come Mehdi V., Ehsan K. e Mahmoud V., sono stati impiccati nella città di Torqabeh, ha riportato la FARS. Erano stati condannati per aver violentato una giovane donna in un villaggio vicino Torqabeh. Due di loro erano stati condannati a morte e il terzo a subire anche 100 frustate in pubblico.
Il 6 gennaio, quattro prigionieri sono stati giustiziati in due diverse prigioni. Tre di loro sono stati impiccati nel carcere di Orumieh, ha riferito Iran Human Rights. Uno dei prigionieri è stato identificato come Saber Mokhalad Mowaneh, che è stato condannato a 5 anni di carcere per appartenenza a un partito politico curdo e a morte per un omicidio commesso nel 2009. I due altri prigionieri sono stati identificati come Sattar Alipour e Ali Eghbaljou, entrambi accusati di omicidio.
Un altro prigioniero è stato impiccato nella prigione di Qazvin. Secondo il sito ufficiale della magistratura della città, il prigioniero era un giovane uomo identificato come A. Kimasi ed era stato accusato di un omicidio che avrebbe commesso nel 2010.
Da quando Hassan Rouhani è diventato Presidente della Repubblica islamica, sono state impiccate oltre 1.200 persone, di cui molte in pubblico. (Fonti: Iran Human Rights, HRANA, Nessuno tocchi Caino)
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