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17/11/24 ore

Pena di morte all'Onu, dall'Africa una spinta verso l'abolizione



L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha chiesto per la quinta volta dal 2007 di porre fine all’uso della pena di morte con il passaggio di una nuova Risoluzione che invita gli Stati a stabilire una moratoria sulle esecuzioni, in vista dell’abolizione.

 

La nuova Risoluzione è stata adottata con il numero record di 117 voti a favore (6 in più rispetto alla Risoluzione del 2012) e il più basso dei voti contrari (38, TRE in meno rispetto al 2012), mentre gli astenuti (34, come nel 2012) e assenti al momento del voto (4, tre in meno rispetto al 2012) sono stati complessivamente 38.

 

Degni di nota sono stati la cosponsorizzazione, per la prima volta, della Sierra Leone e, in particolare il voto per la prima volta a favore del Niger, frutto di una missione nel Paese di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale guidata da Marco Pannella che si è svolta dal 19 al 21 novembre. Insieme al Niger hanno per la prima volta votato a favore anche Eritrea, Figi, Guinea Equatoriale e Suriname. Come ulteriore fatto positivo è da segnalare anche il passaggio dal voto contrario all’astensione di Bahrein, Myanmar, Tonga e Uganda.

 

La Risoluzione di quest’anno è stata rafforzata nella parte in cui chiede agli Stati di "rendere disponibili le informazioni rilevanti circa l’uso della pena di morte" (tra l’altro, il numero delle condanne a morte e delle esecuzioni, il numero dei detenuti nel braccio della morte e delle sentenze capitali rovesciate o commutate in appello o per le quali è intervenuta un’amnistia o concessa la grazia).

 

L’Assemblea Generale ha ribadito di limitare progressivamente l’uso della pena di morte e non imporla per reati commessi da persone minori di 18 anni, donne incinte e – ha aggiunto quest’anno – nei confronti di disabili mentali. Per la prima volta, gli Stati sono stati invitati ad assicurare il diritto all’assistenza consolare ai cittadini stranieri coinvolti in processi in cui rischiano la pena di morte.

 

"Il nuovo voto al Palazzo di Vetro, il quinto in sette anni dell’Assemblea Generale ONU, a favore della moratoria registra l’evoluzione positiva in atto nel mondo verso la fine dello Stato-Caino e il superamento del fasullo e arcaico principio dell’occhio per occhio. E’ stato determinato dalla scelta dialogica e creativa di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale di proporre – sin dall’inizio e da soli – la moratoria delle esecuzioni come passaggio chiave per giungere all’abolizione," ha dichiarato , Segretario di Nessuno tocchi Caino. (fonte Nessuno tocchi Caino)

 

 


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