La chiesa cattolica di Papa Francesco guarda al futuro, ma oggi si ritrova a fare i conti con un passato per cui non ha ancora chiesto ammenda. La Santa Sede deve infatti “immediatamente” rimuovere dal loro incarico coloro i quali hanno commesso abusi sessuali sui bambini, o chi ne è sospettato.
Il Vaticano - spiega il rapporto presentato lo scorso venerdì a Ginevra dal Comitato Onu per i diritti dei bambini - avendo finora “adottato politiche e pratiche” che hanno permesso alle violenze di continuare garantendo l'impunità degli autori, ha violato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delinfanzia.
In pratica, spiega la presidente del Comitato, Kirsten Sandberg, “non è stato fatto quanto avrebbero dovuto fare”, fallendo completamente nell'azione di repressione degli abusi. Nel documento stilato al Palazzo di Vetro viene dunque espressa seria preoccupazione per il fatto che la Santa Sede non abbia riconosciuto la portata dei crimini commessi, adottando le misure necessarie per proteggere i bambini e per affrontare lo scandalo che ha investito diversi sacerdoti in varie parti del mondo.
Molti dei preti abusanti, sottolinea il rapporto, dopo le denunce sono stati trasferiti in altre parrocchie, senza esser consegnati alle forze dell'ordine per essere processati: perchè – chiede Sara Oviedo, ricercatrice del Comitato Onu per i diritti dell'infanzia – tanti sforzi per occultare quei crimini orrendi?
Secondo il Vaticano, i sacerdoti colpevoli di pedofilia non sono dipendenti dalla Santa Sede, ma cittadini dei paesi dove risiedono e, dunque, soggetti alle forze dell'ordine locale, indipendenti dal Papa e sotto la responsabilità dei vescovi della diocesi d'appartenenza: una difesa debole e ingiustificabile, quella del Vaticano, considerando che molti difensori delle vittime e alcuni comitati in difesa dei diritti umani hanno presentato al Comitato dell'Onu documenti che dimostrerebbero come il Vaticano scoraggò i vescovi a denunciare i preti pedofili alla polizia locale.
Un j'accuse durissimo, quello che si è dunque abbattuto sulla Santa Sede che, per parte sua, di dice pronta a sottoporre a “minuziosi studi ed edami” le denunce dell'Onu, nel rispetto della Convenzione. Questo, nonostante “alcuni punti” delle Osservazioni ricevute – ha sottolineato ufficialmente il Vaticano - possano essere visti come “un tentativo di interferire nell'insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità delle persona umana e nell'esercizio della libertà religiosa”.
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