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16/11/24 ore

Tortura, scatti criminali in Siria



Alla vigilia di una conferenza di pace, altre immagini di guerra raccontano l'orrore che vive oramai da quasi 3 anni il popolo siriano. Un nuovo rapporto, commissionato da uno studio di avvocati di Londra a degli esperti internazionali su mandato del Qatar e anticipato da Cnn e The Guardian, conterrebbe le “prove dirette” delle “sistematiche torture ed uccisioni” condotte dal regime di Bashar Assad.

 

Il documento - realizzato da un team internazionale di importanti avvocati, giudici, esperti in immagini digitali, antropologi e patologi forensi – analizza circa 55mila tra fotografie e fascicoli in cui sarebbe dettagliatamente documentata la morte dei detenuti nelle prigioni del governo tra il marzo 2011 e lo scorso agosto.

 

Migliaia di immagini digitali portate fuori dal Paese grazie a un disertore dell'esercito siriano, un fotografo dal nome in codice 'Ceasar', collaboratore della polizia militare siriana, il cui lavoro era quello di fotografare i cadaveri che di volta in volta venivano mandati negli ospedali militari. Circa 50 al giorno.

 

Le prove fornite dall'uomo sono state minuziosamente esaminate dai 3 legali facenti parte degli autori del rapporto: Desmond de Silva, ex capo procuratore del Tribunale speciale per la Sierra Leone, Geoffrey Nice, ex procuratore capo per il processo a Slobodan Milosevic e David Crane, che ha incriminato Charles Taylor.

 

Secondo questi ultimi, il documento - che testimonia una strage sistematica senza precedenti, con oltre 11mila morti nelle carceri governative - rappresenta la “pistola fumante”dei crimini del regime siriano, le prove più documentate e solide mai raccolte della “macchina omicida” messa in piedi dal governo di Damasco contro il suo stesso popolo, sufficienti per trascinare al-Assad davanti ad un tribunale internazionale con l'accusa crimini di guerra.


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