Il 26 luglio la Camera dovrebbe discutere l’introduzione di nuove norme nel Codice per sanzionare i reati di omofobia e transfobia, ma l’ostruzionismo e la mancanza di coesione degli schieramenti fanno temere che non si arriverà ad una approvazione reale del testo entro l’estate.
Depositata in Commissione Giustizia dall’intesa tra i relatori Ivan Scalfarotto (Pd) e Antonio Leone (Pdl), la proposta di legge si è arenata nella infinita diatriba tra Pd e Pdl, portando i relatori a riscrivere il testo base riducendolo ad un unico articolo, dai 4 di partenza.
Per raggiungere una sintesi in sede di lavoro, infatti, è stato necessario eliminare parti significative del provvedimento che contemplava, tra le altre cose, la definizione di orientamento sessuale, l’identità di genere e i lavori di pubblica utilità non retribuita come pena alternativa al carcere per i responsabili di discriminazione legate al sesso; il testo rimane invece confinato come estensione della legge Mancino del 1993 che sanzionava gesti di odio, incitamento alla violenza e discriminazione per motivazioni razziali, religiose o inerenti a derive nazionalistiche.
Una parte del Pdl ha accusato il relatore Leone di non aver concordato il testo con il partito che presumibilmente avanza delle resistenze di natura cattolico-religiosa, e ha dichiarato che presenterà degli altri emendamenti per bloccare il provvedimento.
Critiche arrivano anche dal capogruppo di Sel Farina, per motivazioni opposte a quelle del Pdl, perché, spiega, “è un primo passo rispetto al vuoto normativo che abbiamo in Italia ma un passo indietro rispetto al testo originario che avevamo discusso in commissione”.
Speranza, deputato del Pd, ha invece spiegato che “il Partito Democratico considera non più rinviabile una legge che punisca le violenze e le discriminazioni omofobe”, ma il M5S, che si era schierato per una approvazione completa della legge, ha attaccato proprio il Pd accusandolo di lassismo e compromesso pur di salvaguardare il governo.
In questo tram tram di dichiarazioni il relatore Scalfarotto ci tiene a ribadire che un passo avanti è comunque stato fatto “ Questo testo è il minimo che si potesse fare, ma contiene una grandissima novità, poiché introduce i concetti di omofobia e transfobia nella legge italiana”.
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