L'Arabia Saudita ha giustiziato una lavoratrice domestica dello Sri Lanka per l'uccisione nel 2005 di un neonato da lei accudito, ha detto alla BBC un funzionario del ministero degli Esteri a Colombo, capitale dello Sri Lanka. La cameriera, Rizana Nafeek, aveva negato l'omicidio del bimbo di quattro mesi. I suoi sostenitori affermano che Nafeek avesse solo 17 anni all’epoca dell’omicidio. Denunciano inoltre che la sua esecuzione rappresenti una violazione del diritto internazionale sui minori.
Il Parlamento dello Sri Lanka ha osservato un minuto di silenzio in onore di Nafeek. Un deputato autore di campagne per i lavoratori dello Sri Lanka all'estero, Ranjan Ramanayake, ha descritto il governo saudita come "dittatori" che non avrebbero mai messo a morte europei o americani, ma solo asiatici e africani. I genitori della Nafeek avevano più volte fatto appello al re Abdullah per il perdono. Nafeek era stata condannata a morte nel 2007.
I gruppi per i diritti umani, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, hanno criticato le autorità saudite per come hanno gestito il caso, così come attivisti nello Sri Lanka sostengono che ci siano stati seri problemi di traduzione nel momento in cui la ragazza avrebbe confessato il crimine.
Sostengono anche che la ragazza non sempre abbia avuto accesso ad un avvocato, e che la sua esecuzione rappresenti una violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del Fanciullo, che l'Arabia Saudita ha ratificato. Non c'è stato finora alcun commento da parte delle autorità saudite. (fonte: Nessuno Tocchi Caino – news)
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