di Giulia Anzani
Nella suggestiva cornice del quartiere Trastevere, Teatro La Comunità ha aperto le sue porte in una primaverile domenica pomeriggio. L’aria all’ingresso del teatro è densa di aspettative per l’ultima rappresentazione in territorio romano dello spettacolo Femininum Maskulinum di Giancarlo Sepe.
L’atmosfera di attesa è elettrizzante mentre gli spettatori prendono posto nel piccolo teatro, pronti a lasciarsi trasportare in un viaggio emozionante insieme al versatile e talentuoso cast, composto da Sonia Bertin, Alberto Brichetto, Lorenzo Cencetti, Chiara Felici, Alessia Filiberti, Ariela La Stella, Aurelio Mandraffino, Giovanni Pio Antonio Marra, Riccardo Pieretti, Alessandro Sciacca e Federica Stefanelli con la partecipazione speciale di Pino Tuffilaro.
Con un brillante scintillio di luce che squarcia l’oscurità della sala, lo spettacolo prende vita sul palco accompagnato da musiche adatte e suggestive che avvolgono gli spettatori in un’atmosfera incantata e onirica fin dai primi momenti, mentre attrici e attori trasportano con maestria il pubblico in un turbine di emozioni contrastanti date dalla profondità emotiva della loro performance.
La trama si dipana mostrando le difficili scelte affrontate dagli artisti tedeschi di fronte all’ascesa del nazismo.
Accettare le restrizioni del regime o fuggire per preservare la propria arte e la propria vita: questo è il fulcro di Femininum Maskulinum che, con scene commoventi e di grande impatto, cattura l’attenzione del pubblico portandolo in un viaggio attraverso la lotta per la libertà e la dignità umana.
Musica, danza, teatro e letteratura diventano veicoli di ribellione e speranza in un mondo sempre più avvolto dalle tenebre della tirannia, mostrando le vite intrecciate di artisti e vittime del regime che prendono vita sul palco, raccontando al pubblico di amori inconfessabili e desiderio di essere se stessi senza paura.
Quando le luci si spengono, le voci degli artisti risuonano portando con sé il ricordo di chi si è ribellato e ha lottato in passato. L’applauso scrociante e continuo del pubblico, rapito dalla bellezza di questa affascinante storia, determina la fine dello spettacolo.
E intanto un monito risuona nell’aria: richiamando le atrocità di quell’oscuro periodo non si può non pensare alla necessità di difendere i valori fondamentali dell’umanità, riflettendo sulle conseguenze delle ideologie oppressive.
Gli spettatori lasciano il teatro accompagnati da un promemoria che spinge ad essere vigili in un mondo in cui l’oscurità è sempre in agguato.
I meravigliosi costumi sono a cura di Lucia Mariani e dell’assistente costumista Isabella Melloni, le coinvolgenti musiche a cura di Davide Mastrogiovanni di Harmonia Team.
Le scene sono ad opera magistrale di Carlo De Marino, realizzate dal Laboratorio di Scenografia del Teatro della Pergola mentre il disegno di luci è di Javier Delle Monache. Macchinisti realizzatori sono Duccio Bonechi, Cristiano Caria, Francesco Pangaro e Filippo Papucci.
Lo spettacolo è una produzione Teatro della Toscana e andrà nuovamente in scena, questa volta in Toscana, dal 23 al 28 aprile 2024 al Teatro della Pergola di Firenze nel Saloncino “Paolo Poli”. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito della Fondazione Teatro della Toscana.
(ph. Manuela Giusto)
- Femininum Maskulinum di Giancarlo Sepe. Una produzione del Teatro della Toscana al Teatro La Comunità e al Teatro Della Pergola (Agenzia Radicale)