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25/11/24 ore

Rosso Angelico, del Teatro Tascabile di Bergamo, apre il Meeting Internazionale di Budapest



di Vincenzo Basile

 

Il ghigno della Morte, che indossa il tipico saio di juta con l’immancabile cordone, è tenero, soave, sensuale. E tale rimane anche quando l’emittente si ottuplica. Non sbeffeggia la vita piuttosto, smascherando la futilità del suo ambire a rincorrere il senso, il futuro, le vanità, gli alibi etici, metafisici e spirituali, ne diventa l’apoteosi.

 

Non scivola nell’antiretorica della liberazione, rimane nella leggerezza del gioco, della musica, dell’acuto sberleffo. È un sussurro rauco, infantile, imprevedibile nelle sue uscite, che cerca nel piacere dell’espressione, l’intesa genuina e la complicità con il suo pubblico.

 

È la Danza Macabra contemporanea, che il Teatro Tascabile di Bergamo (Alta) propone ispirandosi alle Scene di Scheletri Viventi che il suo illustre concittadino, Vincenzo Bonomini dipinse tra il 1802 e il 1814, nella Chiesa di S. Grata inter Vites di Borgo Canale.

 

 

Al lume di poche candele, le danze sono aperte dai sipari vibranti che sdoppiandosi, triplicandosi, stravolgono prospettive senza variarne i fondali.

 

Teatro di assoluta regia, ricco di tradizioni medievali, europee e orientali, che riesce a imporsi contemporaneo proprio perché va oltre la protervia delle etichettature, trascendendole per integrare quello che gli serve; fossero elementi classicisti, guignoleschi, tragici, melodrammatici e altri. C’è danza e teatro, musica suoni e rumori, testi di Rilke e Totò.

 

 

Il Viaggiatore e il suo pubblico, attraversano uno dopo l’altro le quattro dimensioni in cui è data questa grottesca e assurda esplorazione: il giardino, il corridoio degli angeli, il salone per il banchetto e la sala per la danza. Ci sono fantasmi e voci che chiedono ascolto e spazio, presenza.

 

È l’eterno caos umano di questo e di tutti gli altri mondi. Da attraversare per tornare trasformati: in se stessi. Da viaggi di questo tipo, si dice, “si ritorna sempre con qualcosa in più. Se non altro con una prospettiva interessante da cui guardare, in posizione supina, il viavai del mondo".

 

 

Teatro da camera e totale per chi è disponibile ad abbandonarsi a una lettura passionale, ricca di psichedeliche visioni, metafora di un viaggio al di là e al ritorno. Un gioiello raro nel panorama non solo italiano che sorprende con grazia, senza usare estremismi ideologici o narrativi, che non aspira e non tenta di sedurre con la farsa, sempre in agguato nel genere, ma gioca d’Arte con un pubblico che partecipa perché scopre che gli conviene, data la qualità, imprevista, irresistibile, del piano di relazione proposto, sofisticato e diretto.

 

  

(Per le date italiane: teatrotascabile.org)

 

 


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