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25/11/24 ore

'I ragazzi irresistibili' tra realismo e vaudeville americano



E' un vezzo dell'attore dire di essere tante persone quante i personaggi che interpreta. Ma ne "I ragazzi irresistibili", in scena a Napoli al teatro Mercadante fino al 9 marzo, gli attori, Eros Pagni, Tullio Solenghi, Massimo Cagnina, Marco Avogadro, Mariangeles Torres e Pier Luigi Pasino, davvero sembrano essere nella realtà le persone che interpretano sul palcoscenico.

 

Willie Clark e Al Lewis sono due comici che, sempre insieme, avevano costituito un duo di successo. Ma, dopo quarantatré anni, si erano separati. La decisione del ritiro dalle scene era stata di Al, che si era fatta una famiglia nel New Jersey e voleva godersela. Willie, invece, era rimasto solo, intristito e rabbioso, senza quel lavoro che costituiva la sua vita. Sono passati undici anni da allora.

 

Ora, Willie se ne sta rinchiuso nella sua abitazione -camera, cucina e bagno- misera e trascurata, da scapolo solitario, dove, come ogni mercoledì, entra il nipote, che, con le sue raccomandazioni dietetiche - poco sale, niente grassi, molto calcio- gli ricorda il suo stato di vecchio, mentre gli porta la proposta di rifare, alla Tv, uno sketch con il suo antico compagno. Willie si ribella alla vecchiaia e, a tutta prima, alla proposta.

 

In realtà vorrebbe tanto tornare sulla scena ma non vuole darlo a vedere. Ce l’ha con Al: quello si era ritirato dalle scene perché era finito, ma non era finito lui, Willie, che è rimasto tra la gente di spettacolo, nel pieno della vita, nella Grande Mela! Scenico il contrasto tra l’agitarsi e il fremito impaziente del corpo un po’ grassoccio del nipote (un bravissimo Massimo Cagnina), che spinge ad afferrare l’occasione, e la neghittosità scontrosa del vecchio zio. Che però, alla fine, tornerà a recitare con il suo odiato e amato antico compagno. Tornando a vivere prima di morire.

 

La commedia è di Neil Simon, autore americano famoso dagli anni ’60 sui palcoscenici di Broadway e noto anche da noi per i film tratti dalle sue commedie, come “A piedi nudi nel parco” e “La strana coppia”, e per il sequel “Attenti a quei due”. Questo “I ragazzi irresistibili” è la traduzione di ”The sunshine boys”, che, tradotto in film, è stato, nel 1976, candidato all’Oscar. Lo stile di Simon è tra il realismo dei personaggi e la verve del vaudeville americano.

 

In questa edizione napoletana è accentuato il quotidiano realismo dei personaggi, cesellati da una attenta regia, che non enfatizza la battuta d’effetto né il gesto clamoroso. A scapito della teatralità. Quindi c’è stato un pizzico di disillusione in qualche spettatore, che ricordava il ritmo frizzante e veloce del vaudeville americano, relativo anche alla tecnica cinematografica e alla vita newyorchese. Ma irrefrenabile è il riso di tutta la platea alla scena, perfetta per teatralità e comicità, dello sketch girato per la TV dai due.

 

Adriana Dragoni


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