Nella galleria di Gabriella Perna, Virus Art gallery, di fronte il MACRO, sono in mostra 20 opere più una scultura di Marcello Grottesi, un artista pluridisciplinare di ben rodata carriera che ha iniziato in Francia a Nizza nel 1960.
Senza far polemiche, è ormai consueto vedere giovani artisti che propongono il già visto come se fosse il nuovo che ci attende, e invece adesso, al Virus Gallery, abbiamo un maestro dell’arte che il nuovo l’ha fatto decenni fa, quel nuovo che è ancora attuale e ancora pieno di carica innovativa.
Tanto per ricordare a chi non lo conoscesse, Marcello Grottesi nel ‘68 fondò il Gruppo Laboratorio ’70a via Brunetti, vicino piazza del Popolo, con artisti importanti quali Notargiacomo, Matteucci, De Dominici.
Negli ultimi anni, più precisamente nel 2010, a cura di Achille Bonito Oliva, ha inaugurato il MAXXI con una video installazione di tutto il Gruppo di Via Brunetti del 1968. Ha proseguito con“Natura Notturna” alla Biblioteca Angelica con Proiezione del film “Oltre” il 22 marzo 2014; a seguire nel 2015 la proiezione dei film “Un tocco di colore”, “Galleria del Tempo”. Nel 2016 la prima del film “Controvento” e nel 2017 la prima del film “Roma la Toppa” proiettato al Cinema Azzurro Scipioni di Roma: a lui dobbiamo in sintesiun pezzo di storia dell’arte romana contemporanea la cui conoscenza è essenziale.
Le opere esposte alla Virus Gallery sono tutte aniconiche, come ha sempre fatto Marcello Grottesi, con dinamiche formate da piccoli elementi che insieme ad una spartizione a grosse campitura formano il tutto, l’insieme della rappresentazione.
Non so se le mie impressioni coincidono con le idee dell’artista, ma nella sua pittura vedo ricorrere un connotato di piccoli esseri allungati in varie forme che si ritrovano in forme più grandi come se fossero uova informi che le contenessero. A guardarle hai una sensazione “germinale”specie se le metti in sequenza con le altre opere.
In alcune il riferimento sessuale della penetrazione è molto esplicito, anche se celato da forme molto stilizzate, ed è innegabile che Marcello Grottesi vuole sottoporre lo spettatore a questa tensione tipica di un noto periodo in cui il pensiero e i proclami di Marcuseo Adornola facevano da padroni.
In un momento storico come quello che stiamo attraversando, pieno di paure dell’altro e di rigurgiti moralisti e religiosi, avere un confronto culturale del generemi sembra veramente necessario, almeno per non far dimenticare che in fondo, anche se non della meglio specie, siamo umani.
Altre visioni
Marcello Grottesi
Virus Art Gallery
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