Giovanni Neri è un artista giunto alla piena maturità che ci offre con la mostra a Palazzo S. Chiara una esaustiva panoramica della sua produzione pittorica, nato a Bologna nel 1951, vive e lavora tra Valsamoggia e Roma. Dipinge su diversi supporti tra cui tele, legno, cartoncino e carta utilizzando diverse tecniche (matite colorate, pastelli, acquerelli, acrilici, tempera, gessetti, china, sanguigna, smalti, vernici). Realizza anche monotipi e puntesecche.
Paul Jackson Pollock è il primo autore che viene in mente guardando i suoi quadri ma l’artista dichiara di aver preso a riferimento la pittura giapponese sostenendo che si rifà ad un segno, un tipo di esecuzione che sicuramente ha a che fare con l’azione, il gestuale che si esegue nel preciso momento del contatto con la superficie pittorica.
Di certo ci sta la forza cromatica che sa mettere in risalto su superfici lucide che conferiscono all’opera un gioco di lucentezza molto pronunciato come a voler abbagliare chi le guarda, un espressionismo astratto giocato molto sull’attimo fuggente che la realizzazione impone.
Quadri che sono momenti, rapide sensazioni che vengono fermate come fa lo scatto della macchina fotografica che le blocca in quel preciso istante e che possiamo vedere e scrutare attentamente ora che sono pittura, presentate in forma artistica.
Gestualità, sensazioni, mondo interiore, tutto quell’universo che si può interpretare alla vista dei quadri nell’itinerario fornito dal Palazzo S. Chiara ma se si ha voglia di qualcosa di più e per chi ha l’interesse di approfondire al meglio la personalità artistica di Giovanni Neri meglio della presentazione fatta nel catalogo da Massimo Scaringella non ci poteva essere, della Palombi Editore.
Una considerazione al catalogo per l’appunto va fatta proprio perché sono diversi generi di pittura realizzati da Giovanni Neri, questo a denotare la versatilità dell’artista che non si limita, non si contiene e che anzi tenta esplicitamente di manifestare se stesso in vari ambiti.
Un pittore poliedrico apparentemente sgangherato ma che coniuga vari generi con scioltezza e capacità professionali tipiche di chi ha avuto un lungo vissuto artistico.
Alla mostra viene inoltre presentato un documentario dal titolo “Terre Incolte”, narrazione del cammino che lo ha portato alla realizzazione di questa personale, insomma un Giovanni Neri nella sua incontenibile esuberanza e passionalità artistica a Palazzo S. Chiara fino al 12 giugno 2018 .
Giovanni Neri, Opere recenti
A cura di Massimo Scaringella
Palazzo Santa Chiara, Roma
Dal 17 maggio al 12 giugno 2018
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