All’Interno 14, lo spazio dell’AIAC – Associazione Italiana di Architettura e Critica, viene presentata la mostra di architettura “Upward_architecture exhibition” dello Studio BAGS fondato da Sergio Bianchi ed Elisabetta Staffi, in pratica una sintesi delle peculiarità della ricerca svolta.
Su dei pannelli variamente disposti e in video si potevano vedere alcuni dei più importanti progetti dell’architetto Sergio Bianchi, che ha messo a segno varie proposte abitative di considerevole innovazione e di coerente rispetto dei valori ambientali. Un aspetto che purtroppo molta architettura italiana di oggi non riesce a soddisfare, per la poca attenzione della committenza e di molti progettisti, che si adagiano su facili logiche commerciali di corto respiro; questa volta, all’Interno 14, abbiamo la dimostrazione di come possa funzionare un sistema progettuale coerente con i tempi (scusate l’ovvietà ma è volutamente polemica con molto di quello che si vede in giro).
Anche se realizzate altrove, sono soluzioni di architettura partorite qui a Roma. Senza fare un resoconto di tutta la mostra, prendo in esame due temi trattati che mi sembra doveroso menzionare, come le applicazioni tecnologiche di “Una casa a Bellegra”, concorso vinto dallo studio BAGS di Sergio Bianchi ed Elisabetta Staffi, indetto nel 2000 da Inarch in occasione del pensionamento di De Risi, uno dei fondatori della prestigiosa associazione costituita insieme a Bruno Zevi. La costruzione vincitrice, denominata Casa De Risi, fu realizzata nel 2007 dallo studio BAGS ed ha avuto numerosi premi e riconoscimenti per le numerose soluzioni tecniche, volte ad una filosofia del costruire ispirata a problematiche etiche ambientali in genere poco praticate. La non dispersione e l’utilizzo delle acque piovane, la copertura ottenuta da pannelli fotovoltaici e da un macropergolato che filtra le radiazioni per ambienti all’aperto, sono le soluzioni pensate per un edificio che ricalca le dimensioni di giacitura e offre al contempo il massimo dello sviluppo di quota.
In Casa De Risi si nota l’impegno progettuale di costruire dentro l’ecosistema sforzandosi di alterarne al minimo l’equilibrio, fattore che diviene stimolo per una definizione appropriata del manufatto, con un’accuratezza nella combinazione di una serie di dettagli che assicurano la corretta agibilità di una residenza a tre livelli con vari ambienti, fra cui un laboratorio in quello inferiore e uno studio in quello superiore.
Con problematiche di portata maggiore e ovviamente più interessante per complessità tecnologiche è la sede del colosso italiano dell’animazione, Rainbow, dove sono affrontate numerose soluzioni in campo di energia alternativa per la realizzazione di ambienti stimolanti per la produzione dei filmati “Winx”. Una continuità di spazi interni ed esterni è resa possibile grazie all’uso di grandi vetrate ed alla comune pavimentazione in legno che uniforma il piano di calpestio, con coperture che armonizzano il paesaggio circostante con terrazze, giardini e lucernari, supporti di pannelli fotovoltaici. Strutture di cemento armato e metalliche si fondono con soluzioni antisismiche; pesi e spessori che seguono la continuità di fusto, rami, foglie, sono sempre eseguiti con soluzioni di materiali isolanti e il corretto scambio di temperatura con il suolo che avviene tramite una centrale geotermica con sonde a spirale. Sistemi di deumidificazione e soft-cooling sono abbinati a pavimenti e travi regolate termicamente che annullano l’uso di rumorosi sistemi di climatizzazione con risparmio energetico a 0 emissione atmosferica.
Insomma una mostra tutta da vedere, che formula le giuste ed importanti proposte di una corretta relazione uomo-natura. Se si parla tanto di inquinamento, di fonti alternative e di risparmio energetico, di salvaguardia della natura e di strutture antisismiche, è proprio dalle concezioni progettuali che bisogna partire e gli esempi da me desunti dai progetti esposti in mostra lo dimostrano chiaramente.
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“Upward architecture exhibition”
di Studio Sergio Bianchi
Interno 14 30 settembre, 5 ottobre 2016
FVia Carlo Alberto 63 - Roma
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